#consvda, tensione alle stelle per la seduta di oggi: La Torre sottoscrive il documento dei 4 saggi

Nel frattempo è stata rinviata la discussione sulle riforme istituzionali iscritta all'ordine del giorno suppletivo di domani. Se la minoranza terrà fede alle promesse, non entrando in aula, e La Torre confermerà la sua assenza, mancherà il numero legale.
Consiglio regionale
Politica

La strenua resistenza del Presidente della Regione Augusto Rollandin, l’invito alle “armi” del Presidente Uv Ennio Pastoret e la rinuncia ai gradi di capogruppo di Ego Perron da una parte, l’appello dei quattro saggi, lo strappo di Leonardo La Torre e la controffensiva della minoranza dall’altra. Più che la cronaca di un’intensa giornata di consultazioni, il susseguirsi delle vicende politiche valdostane nelle ultime ore ha assunto la forma di un vero e proprio bollettino di guerra. E domattina, alle 9, presso il campo di battaglia al primo piano di Piazza Deffeyes, andrà in scena lo scontro che potrebbe cambiarne definitivamente le sorti.

Il documento dei quattro “saggi”
Mentre la Stella Alpina resta a guardare, ieri sera il Conseil Fédéral votava all’unanimità un documento all’insegna dell’apertura al dialogo con le altre forze politiche “per arginare la crisi della maggioranza” e il Presidente Pastoret invitava gli unionisti ad assistere alla seduta del Consiglio “per difendere il luogo simbolo della nostra Autonomia”. Nel frattempo, quattro “saggi” della politica valdostana firmavano un appello. “Occorre procedere rapidamente alla formazione di un nuovo governo – scrivono gli ex senatori ed ex presidenti della Regione Cesare Dujany e Carlo Perrin, dall’ex presidente dell’Union valdôtaine Joseph-César Perrin e dall’ex deputato Roberto Nicco – largamente rappresentativo, autorevole e stabile, in grado di promuovere una Valle d’Aosta che sappia autogovernarsi, laboriosa e onesta, solidale e aperta, in cui sia premiato il merito e non l’appartenenza, senza padroni né padrini, che metta a frutto tutte le sue risorse umane e materiali, nel rispetto, dignità e libertà di ognuno”.

Secondo i quattro esponenti dell’autonomismo valdostano, “nel momento in cui l’Italia si sta avviando verso profonde riforme politico-istituzionali ed economico-sociali che ridisegneranno anche le relazioni tra lo Stato e le Regioni, la Valle d’Aosta ha il dovere di partecipare attivamente al confronto, presentandosi nel modo più unitario e coeso possibile per ribadire e difendere quei principi. Una tetra uniformazione rischierebbe di indebolire, fino ad assorbire, queste Comunità. Tocca quindi alle istituzioni valdostane riaffermare fortemente il diritto inalienabile della Valle d’Aosta alla sua autonomia, imperniata sui principi di responsabilità, sussidiarietà e federalismo, dove il comune, come cellula vitale della democrazia, ritrova il suo ruolo di primo piano. In tale contesto, è particolarmente grave ed inaccettabile l’attuale situazione politica di ingovernabilità della Valle d’Aosta”.

L’adesione di Leonardo La Torre…
Un invito che il consigliere Leonardo la Torre, assente a tutte le recenti riunioni di maggioranza, ha colto al balzo. “L’autorevole documento di alto profilo istituzionale ed amministrativo indica con chiarezza la strada politica da seguire per il bene presente e futuro della Valle d’Aosta”, scrive l’ex assessore su carta intestata del Consiglio. “I valdostani di buon senso non possono restare insensibili a questo invito. La governabilità condivisa, il confronto aperto su cui io mi ero già espresso più volte in diversi sedi politiche sono l’elemento centrale per la difesa e il rilancio della nostra autonomia e l’unico terreno di un’auspicabile riunificazione delle forze regionaliste autonomiste”. La Torre è quindi pronto a lasciare l’UV? “Non è in discussione l’appartenenza a un movimento – spiega – ma le azioni che noi facciamo in coscienza per sostenere la nostra collettività; forse qualcuno ci denigrerà, ma sarà la storia a giudicarci".

… e dell’Alpe
"Alpe è pronta a farsi carico delle responsabilità che deriveranno dal progetto condiviso con le altre forze di minoranza e con coloro che vorranno aderirvi al fine di tracciare un percorso di cambiamento per la Valle d’Aosta e per i valdostani tutti". Il documento dei firmato dai "quattro saggi" incassa anche il parer favorevole del Galletto che questo pomeriggio ha ribadito la "necessità di realizzare un nuovo modello regionale basato sulla condivisione delle soluzioni per uscire dai problemi, non sull’imposizione dall’alto che elargisce favori agli "amici", nonché sulla trasparenza e l’equità dell’azione amministrativa".

Rinviata la discussione sulle riforme istituzionali
Nel frattempo è stata rinviata la discussione sulle riforme istituzionali, iscritta all’ordine del giorno suppletivo dell’Assemblea regionale di domani. Nel pomeriggio la Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, aveva convocato la Conferenza dei Capigruppo al fine di definire le modalità di trattazione dell’argomento. La Conferenza ha deciso per il rinvio “al fine di consentire un maggiore approfondimento del testo di disegno di legge costituzionale varato ieri dal Consiglio dei ministri, pur esprimendo sin d’ora preoccupazione e totale contrarietà per i suoi contenuti che non salvaguardano le competenze legislative e l’autonomia della Valle d’Aosta”.

La seduta di domani potrebbe saltare o trasformarsi…
Il Consiglio regionale è convocato comunque per domattina alle 9, anche se la battaglia potrebbe finire ancora prima che i due schieramenti scendano in campo: il numero legale necessario per lo svolgimento della seduta è fissato a 18 consiglieri. Se la minoranza terrà fede alle promesse, ribate ancora oggi, e non si presenterà in aula “se non per prendere atto delle dimissioni della Giunta regionale”, l’assenza di Leonardo La Torre, che ha fatto sapere di non essere intenzionato a partecipare all’adunanza, renderà impossibile lo svolgimento dei lavori. La maggioranza, infatti, anche se riuscisse a recuperare il convalescente Isabellon, si fermerebbe a quota 17.

…in uno scontro tra "curve"
Uno scontro, in ogni caso, domattina lo si rischia di sicuro. All’appello di Pastoret è seguita la confroffensiva della minoranza, intercettata dai "servizi segreti" unionisti che denunciano una catena di sms dal testo chiarissimo. "Ragazzi/ragazze domani ore 8,45 a Palazzo Regionale ci dobbiamo essere se riuscite. E’ importante il sostegno per le quasi certe dimissioni di Perron da capogruppo UV e dimissioni di Rollandin. Quest’ultimo sta avvisando i suoi sostenitori perché rumoreggino con dissenso e allora la minoranza ha bisogno del nostro sostegno. Avvisate chi potete, ma con discrezione. Evitiamo le talpe". La copertura, questa volta, pare essere saltata.

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