Crisi di governo, dall’Uv mandato a Pastoret per avviare le consultazioni con le altre forze

Rollandin: "Convincere le altre forze politiche a collaborare con noi per il bene della Valle d'Aosta è importante, ma è ancora più importante capire se siamo ancora effettivamente in 18".
Politica

L’Union Valdôtaine reagisce, in una delle settimane più difficili della sua storia, e cerca di spostarsi su più piani.
Da un lato la lunga giornata di incontri – dalla riunione di maggioranza delle 14,30 al Conseil Fédéral di questa sera, passando per il Comité dellle 17,30 – ha prodotto un documento, votato all’unanimità dal Conseil, all’insegna dell’apertura al dialogo con le altre forze politiche per arginare la crisi della maggioranza. Dall’altro lato il Mouvement non ci sta e difende il lavoro svolto finora in Consiglio Valle: “Questo Conseil – spiega in apertura dei lavori il neo Presidente Ennio Pastoret in una sala della biblioteca di Viale Europa gremita – era stato convocato da tempo per parlare delle elezioni Europee, ma gli eventi recenti ci impongono di riflettere su quanto accaduto in Consiglio regionale. Il voto di mercoledì non ha alcun effetto amministrativo, e abbiamo avuto la tentazione di rassegnare le dimissioni con la prospettiva di una crisi al buio, senza futuro, all’insegna del vuoto amministrativo. Abbiamo preso atto di quel risultato e abbiamo deciso di andare avanti con l’attività amministrativa e di rispettare gli impegni presi coi valdostani. Noi non ci assumiamo la responsabilità di lasciare la Valle d’Aosta nell’indeterminatezza”.

Poi l’apertura, che passa attraverso una risoluzione preparata oggi durante il Comité Fédéral: “Il Conseil ha esaminato la situazione – spiega Pastoret illustrando il documento – e stima che aprire una crisi in assenza di prospettive concrete sarebbe devastante, e assicura la continuazione dell’attività amministrativa, ricorda che le dimissioni dell’esecutivo possono avvenire solo se c’è un esecutivo alternativo e impegna il Presidente Pastoret ad avviare le consultazioni con le altre forze politiche per superare il momento di difficoltà della Regione”.

Un ‘profumo’ di larghe intese che poggia però su un caposaldo inamovibile, ovvero la compattezza della maggioranza: “Siamo stati eletti per rispettare un programma – interviene il Presidente della Giunta Augusto Rollandin – e sapevamo dall’inizio che non sarebbe stato facile governare in 18. Convincere le altre forze politiche a collaborare con noi per il bene della Valle d’Aosta è importante, ma è ancora più importante capire se siamo ancora effettivamente in 18. Siamo disposti al dialogo con tutti ma tenendo conto dei principi scritti sul nostro programma. Dall’altra parte purtroppo ci sono forze che vogliono solo annientare la maggioranza, tenute assieme solo dalla volontà di fermare chi cerca di lavorare, paralizzando l’attività amministrativa. Prendiamo però atto che nei 18 c’è chi non vota secondo le linee decise dai gruppi, il che rende la situazione ancora più difficile”.

Ma per mercoledì il Mouvement ha in mente ben altro, e la levata di scudi la invoca lo stesso Pastoret: “Mercoledì in Consiglio regionale siete tutti invitati a partecipare per difendere il luogo simbolo della nostra Autonomia e per rispetto di una sala che contiene le parole di Émile Chanoux. C’è bisogno che ci sia la nostra presenza forte perché di fronte a barbarie inaccettabili e derive populiste siamo tutti invitati ad esserci”.

I pezzi sulla scacchiera sono posizionati e la strategia dell’Union Valdôtaine è ormai preparata. Mercoledì in Consiglio Valle si potrebbe decidere, forse, il destino di questa XIV legislatura regionale.

 

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