La stagione positiva dello Stade Valdôtain tra giovanili, obiettivi raggiunti e progetti ambiziosi

Archiviata la stagione, arriva il tempo dei bilanci per la squadra del presidente Francesco Fida: “Una stagione estremamente positiva, ora puntiamo ad ampliare il nostro progetto e ad aprirlo a tutti gli sport”.
Il presidente dello Stade Valdotain, Francesco Fida
Sport

La stagione della prima squadra dello Stade Valdôtain di rugby è andata in archivio da pochi giorni, con ancora qualche scampolo di gioco per le formazioni dei più giovani, ed è quindi il momento giusto per dare uno sguardo indietro a questa stagione che ha visto l’insediamento effettivo nel campo sportivo di Sarre dove, da settembre, si potranno finalmente anche disputare le gare di campionato.

Francesco Fida, presidente e giocatore dei Leoni gialloneri, non nasconde la propria soddisfazione: “È stata una stagione estremamente positiva. L’essere finalmente entrati nella nostra tanto sognata casa ha portato grande entusiasmo e ci ha aiutati a fare meglio anche in campo. Fin dai più piccoli, sono aumentati di parecchio i numeri, l’impegno e il livello di gioco, e tutto questo per merito degli allenatori”. Fida ci tiene a citarli e ringraziarli tutti: Alberto Bonino, da 15 anni responsabile del settore Propaganda, e Veronica Cerise per le Under 6 e 8, Massimiliano Lodi e Nicola Poletti per l’Under 10, Gabriel Bustos e Francesco Poletti per l’Under 12. “Un altro elemento fondamentale del settore Propaganda è stata la fantastica cornice del pubblico e dei genitori, che non si sono mai intromessi nella parte sportiva ma hanno dato un grande contributo in termini di tifo e di folklore”, dice Fida. Molti di questi genitori sono essi stessi ex giocatori, che quasi aspettano i primi passi dei figli solo per poterli introdurre in questa grande famiglia da cui sembra impossibile staccarsi. Se ancora dovesse servire una prova, lo dimostra il fatto che anche tutti gli allenatori sono ex giocatori dello Stade, che hanno la maglia cucita sul petto e ci tengono a trasmettere i valori e l’entusiasmo per questo sport e per questa società. Passando al settore giovanile, c’è stata inizialmente qualche difficoltà in più soprattutto per quanto riguarda i numeri (in particolare per l’Under 14, che è stata un po’ in dubbio) che però, anche grazie al costante lavoro nelle scuole – Villeneuve e Saint Roch in primis –, sono continuati a salire e sono destinati ad aumentare. “I professori ci hanno supportato, ed i risultati si sono visti”, spiega Fida. “Gran parte del merito va a Rossana Aquadro, che ha coordinato gli allenatori permettendo maggiore efficacia. L’obiettivo è coprire il maggior numero di scuole e far divertire i ragazzi: il bello del rugby è che regala divertimento a 360 gradi”. L’Under 14 è stata allenata da Stefano Ferrucci, Ian Collins e Stefano Gontier, l’Under 16 – da cui sono emersi Valleise e Tavella, diventati giovani di interesse nazionale – è stata in mano a Roberto Mazzei e Marco Curighetti, che hanno traghettato la loro Under 14 dell’anno passato. Fida ci tiene a fare una menzione d’onore per Gianluca Padovano, che ha allenato l’Under 18 e che verrà sostituito da un altro allenatore cresciuto in casa Stade, Stefano Di Marco: “Dopo tante battaglie, si prende un periodo di pausa, e noi lo ringraziamo tantissimo per il lavoro e l’impegno. Se i numeri sono cresciuti è anche merito suo”.

Si passa poi a parlare della prima squadra che, nonostante una stagione funestata da infortuni e sfortuna, è riuscita a portare a casa l’obiettivo della salvezza già a dicembre. “Nel girone promozione abbiamo compiuto qualche ingenuità di troppo e perso alcune partite per colpa nostra, ma l’obiettivo era crescere. Da settembre a maggio abbiamo impiegato circa 40 giocatori. Nonostante siano arrivati a fine stagione stremati, i ragazzi hanno già il pensiero rivolto all’estate, vogliono lavorare fin da subito per rendere il lavoro più difficile alla sfortuna che ci ha tormentati”. Fida non si nasconde: “L’obiettivo del 2017-18 per lo Stade, che avrà sempre Eric Gleyze alla guida, è quello di fare un ottimo campionato ed arrivare tra le prime tre dei playoff. Sappiamo che è alla nostra portata ed è il posto che ci appartiene, se poi arriva qualcosa di più ce lo siamo sicuramente meritato”.

Oltre al rugby giocato, il discorso è molto ampio e tocca in particolar modo la struttura di Sarre, che è una struttura federale e che potrebbe ospitare, quindi, i ritiri di qualche squadra di alto livello. “Voglio ringraziare tutta l’amministrazione comunale e la Proloco di Sarre con il suo presidente Carlo Florio, che ci fanno sentire accolti e che ci trasmettono un enorme affetto ed entusiasmo che ci aiutano ad andare avanti”. Il futuro della struttura è, come già detto spesso, un progetto polisportivo che trasformi l’area in una cittadella dello sport. Oltre al rugby, infatti, sono di casa anche lo Stade Judo Club e i Lupi della mountain bike, più altri sport (lo Sci Club Aosta farà la preparazione atletica, e ci sono contatti con il Grand Paradis di calcio e l’associazione calciobalilla) che potrebbero inserirsi: “Il nostro è un progetto a tutto tondo aperto a tutti gli sport, specialmente quelli che hanno meno spazi per potersi sviluppare. Anzi, colgo l’occasione per aprire le porte a tutte le associazioni del territorio che vogliano condividere e intraprendere questo grande e ambizioso progetto”, dice Fida.

Il futuro più prossimo, invece, parla della Holi Splash Run del 3 giugno (che potrebbe avere un ospite d’eccezione), dello Snoopy Trophy dal 15 al 18 giugno e dei centri estivi a luglio e agosto. C’è di più: il 23, 24 e 25 giugno la mitica festa del rugby si terrà proprio a Sarre, trovando quindi una sistemazione ideale, e dal 31 luglio al 5 agosto La Thuile ospiterà il rugby camp, “con una sorpresa”, conclude Fida senza sbilanciarsi.

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