Idroelettrico, preoccupazione per la riduzione degli incentivi

Question time ieri in Senato del gruppo delle autonomie sul decreto "rinnovabili", di cui fa parte Lanièce. Di Maio: "Incentivi a progetti selezionati"
Politica

La possibile riduzione degli incentivi per le energie rinnovabili e in particolare per il settore idroelettrico preoccupa gli amministratori locali e le associazioni del settore. A farsi portavoce di questi timori è stato ieri in Senato il Gruppo delle Autonomie, di cui fa parte Albert Lanièce, con un question time.

“La forte riduzione di incentivi prevista nell’ultimo schema di decreto ministeriale porterà anche a un abbassamento delle difese idrogeologiche –  hanno sottolineato nell’iniziativa parlamentare i senatori – Inoltre, la mancata possibilità e convenienza ad accedere ad una tariffa incentivante adeguata, potrebbe comportare una drastica riduzione di entrate autonome per le comunità locali. Noi crediamo che la Strategia Energetica Nazionale non possa fare a meno di questo settore che, da oltre 100 anni, contribuisce all’economia nazionale in termini energetici, ambientali ed economici. Speriamo quindi che nel confronto con le Regioni e Province Autonome si possa trovare una soluzione adeguata che non penalizzi il settore e che vada incontro alle richieste degli operatori e delle nostre comunità”.

Nella replica al question time il Ministro per lo sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha spiegato come l’obiettivo del provvedimento è di “dare continuità all’installazione di nuova capacità rinnovabile, anche in considerazione dell’ambiziosa bozza di Piano energia e clima che stiamo redigendo, con il quale puntiamo a conseguire un raddoppio in poco più di dieci anni della produzione di energia rinnovabile”.

L’esigenza, in questo quadro, è di controllare “la spesa per incentivi” per evitare “di gravare troppo sulle bollette energetiche delle famiglie e delle imprese”. La soluzione prospettata è, quindi, di “non prevedere più l’accesso diretto agli incentivi, ma di riconoscere l’incentivo solo ai progetti selezionati a seguito di procedure di asta o registro, attraverso l’utilizzo di criteri competitivi o requisiti di priorità”.

In particolare per l’idroelettrico “la bozza di decreto ammette ad incentivazione solo quegli impianti che non effettuano prelievi aggiuntivi dai corpi idrici oggetto di derivazione, ossia tutelare i fiumi, i laghi, i ruscelli, i torrenti e così via e consentirne uno sfruttamento che sia sostenibile”.

0 risposte

  1. In valle i fiumi e torrenti iper sfruttati dagli imprenditori dell’idroelettrico sono filtre i 2/3 di quelli esistenti. È ora di smetterla di incentivare derivazioni di corsi d’acqua già massacrati per molti altri usi, non ultimo l’innevamento artificiale delle piste di sci, Soprattutto nell periodo in cui i torrenti sono già al minimo delle portate. Questa interrogazione del senatore ha solo l’obiettivo di portare nelle casse degli imprenditori dell’iroelettrico ancora incentivi pubblici, sovente già saliti agli onori della cronaca per aver prelevato molto più di quanto era stato loro concesso. Spero vivamente che questa richiesta non venga accolta

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