Aosta: elezione con brivido, Sara Favre è Presidente del Consiglio

Favre si siederà sullo scranno più alto dell'assemblea aostana, ma non è mancato il "trabocchetto" tutto interno alla maggioranza, con Caminiti a due voti dalla clamorosa elezione.
Sara Favre, Presidente del Consiglio comunale di Aosta
Politica

“Aggiustata”, con tutte le cautele del caso, la maggioranza in Regione, quella in Consiglio comunale di Aosta torna a vacillare.

Lo scisma tutto interno si rivela, questa volta, al momento dell’elezione del nuovo Presidente del Consiglio in sostituzione del dimissionato Michele Monteleone, che ha lasciato lo scranno per far posto al collega Pd Antonino Malacrinò in giunta, diventato Assessore dopo l’addio di Lancerotto.

Un “posto al sole”, per equilibri politici, che sarebbe toccato all’Union Valdôtaine ed il Sindaco Fulvio Centoz annuncia ciò che tutti sapevano: “A nome della maggioranza e delle forze politiche che la sostengono abbiamo individuato la collega Sara Favre anche per una questione di continuità, essendo attualmente Vicepresidente del Consiglio”.

La realtà però è un’altra: al primo turno la candidata di maggioranza si ferma a 11 votisu 19 potenziali – pari e patta con Vincenzo Caminiti, il candidato “segreto” che non ti aspetti, il primo potenziale Presidente del Consiglio a non aver votato quasi mai un bilancio della sua maggioranza.

Al ballottaggio la spunta Sara Favre – prima Presidente donna del Consiglio comunale -, per 13 voti a 11, ma resta il dato politico e soprattutto diverse cicatrici.

Lo “strano caso” dei due candidati di maggioranza

I rimbalzi della vicenda sono tutti nelle pieghe e nelle tensioni interne alla maggioranza stessa, dalla “longa mano” di Leonardo La Torre – ed il suo “feeling” con gli ex unionisti dissidenti Caminiti e Zuccolotto – che aleggia anche in Consiglio comunale oltre che in piazza Deffeyes, alla protesta dell’Uv del Pont de Pierre che pesa, e non poco (Galassi abbandonerà l’aula ad elezione appena avvenuta), e non ultimo il nervosismo nelle fila del Pd-Psi che ha visto Verducci – ormai in quota Area Democratica – Gauche Autonomiste, ed in piena rottura con Centoz e Timpano – e Crea uscire dai dem ed entrare nel Gruppo misto di maggioranza.

Fare di conto, con il voto cartaceo in urna, non è semplice. Ma di fatto l’Union si divide, paradossalmente, su una stessa candidata del “Mouvement”.

I pop-corn della minoranza, ma lo “spettacolo” non c’è

La minoranza, pop-corn sui banchi, si gode uno spettacolo che non si consuma. Dopo il “brivido” del ballottaggio non si apre il dibattito, ma si sospende per una riunione dei capigruppo.

Ci sono solo le parole della neo-eletta Presidente del Consiglio, che la “polpetta avvelenata” l’aveva annusata: “Per scaramanzia non mi sono preparata un discorso – ha detto Favre -, lavorerò per essere la Presidente di tutti”.

Non riesce il colpo, quindi, al Gruppo misto in Comune – secondo più numeroso dopo quello dell’Uv -, che però lancia un segnale chiaro e forte ed evita il bizzarro caso delle due maggiori assemblee valdostane guidate da un eletto del Gruppo misto.

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