Dopo tre annate da dimenticare, gli apicoltori valdostani possono tornare a sorridere. Nel 2018 la produzione è tornata a crescere. “Un’annata buona, ma non eccezionale” spiegano i responsabili del Consorzio apistico, in occasione della conferenza stampa di presentazione della Sagra del Miele di Chatillon.
Un aprile piovoso – “ogni goccia è un barile” ricordano gli apicoltori – con un’estate non troppo calda ma umida, ha aiutato la produzione che dovrebbe attestarsi intorno ai 1200 quintali (nel 2017 si arrivò a 650 quintali). Un 2018 che ha confermato anche la qualità della produzione come testimoniano i ben undici riconoscimenti ottenuti da 4 apicoltori al Concorso Grandi Mieli d’Italia
“Si è mantenuta quest’anno una grossa differenziazione nella produzione” sottolinea Corrado Adamo, Dirigente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura “Ci troviamo al banco a non chiedere “Mi vende del miele?” ma a chiedere “Che tipo di miele mi vende?”. Oggi finalmente si parla di tutti i mieli.” Quest’anno alla XXIV edizione del concorso mieli della Valle d’Aosta sono arrivai 85 campioni sui quali sono state eseguite 265 analisi chimico-fisiche. Le commissioni di assaggio hanno, quindi, individuato tre vincitori per i seguenti mieli: Millefiori di Alta Montagna, Millefiori di montagna, Castagno e Tiglio, e un vincitore per il Miele di Tarassaco. Un attestato di merito è stato riconosciuto a un campione di miele di lupinella.
In Valle d’Aosta sono ad oggi più di 500 gli apicoltori per un totale di circa 7000 alveari. Un settore che