Versamento di idrocarburi, la Forestale sequestra il serbatoio

La stazione di pompaggio dell’oleodotto Eni, nella quale si trova la cisterna, è in disuso da anni. Continuano, a cura dei forestali e dell’Arpa, i monitoraggi lungo gli argini del fiume. Prosegue anche la valutazione dei danni.
Foto realizzata da Franco Rossi Viñales
Cronaca

È stato sequestrato, dagli agenti dell’Ufficio Vigilanza ambientale del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, il serbatoio dal quale risulta essere stato originato il versamento di idrocarburi, che ieri, giovedì 1 novembre, ha interessato anche la Dora Baltea. Il provvedimento, operato dai forestali per ragioni d’urgenza, dovrà essere convalidato dall’autorità giudiziaria.

La stazione di pompaggio dell’oleodotto Eni, nella quale si trova la cisterna, è in disuso da anni e, a quanto si apprende, erano state compiute delle operazioni di bonifica, per la vetrificazione dell’impianto. L’apposizione dei sigilli mira a consentire di accertare, tra l’altro, le ragioni della presenza di un residuo di idrocarburi nel serbatoio.

Continua, nel frattempo, sempre da parte del Corpo forestale in stretta connessione con l’Amministrazione regionale, come deciso anche in una riunione tenutasi stamane nella sede della Protezione civile,  il monitoraggio degli argini del fiume, cui procede anche l’Arpa, così come la quantificazione del materiale fuoriuscito. Dai primi riscontri, gli idrocarburi “liberati” dalla rottura di un tubo hanno seguito soprattutto la canalizzazione delle acque bianche, raggiungendo l’impianto di depurazione di Brissogne.

La parte riversatasi in Dora ci sarebbe quindi finita, in particolare, attraverso gli “sfiatatoi” dei pozzetti delle fogne. La valutazione dei danni causati, anch’essa in corso, riguarda due profili: sia quello delle installazioni del depuratore e dell’impianto fognario, sia quello ambientale (in tal senso, un primo provvedimento è già consistito nella chiusura della riserva “No Kill” lungo un tratto del fiume).

Foto realizzata da Franco Rossi Viñales
Foto realizzata da Franco Rossi Viñales

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