Lo stalking dietro agli incendi di automezzi a Quart e Aosta: arrestato un 20enne

Le fiamme sarebbero state appiccate nell'ambito di una “escalation” di atti persecutori rivolta inizialmente verso l'ex compagna, poi estesa alle persone legate affettivamente o viste assieme a lei. Il giovane fermato nel pomeriggio di oggi, giovedì 22.
Il furgone Iveco bruciato al quartiere Cogne, ad Aosta
Cronaca

Ha l'odore acre dello stalking la cenere in cui le fiamme hanno ridotto l'auto e il furgone incendiati, nella notte tra lunedì 19 e martedì 20 febbraio scorsi, a Quart e Aosta. I Carabinieri della stazione di Nus hanno arrestato, nel pomeriggio di oggi, giovedì 22, un ventenne di Aosta, di cui sono state rese note solo le iniziali, M.D., ritenuto responsabile di aver appiccato i roghi. Il fermo è avvenuto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere del Giudice per le Indagini Preliminari, emessa per l'accusa di atti persecutori.

L'uomo, a quanto ricostruito dall'Arma, non aveva condiviso la scelta della sua compagna di interrompere la loro relazione, durata pochi mesi, e ben presto l'aveva resta vittima – come si legge in una nota – “di violenze fisiche e psicologiche”. Per spingerla a tornare con lui, “lo stalker era divenuto fin da subito oppressivo, rendendosi responsabile di una serie di episodi di minacce e molestie molto gravi”. In un caso, dopo averla convinta ad incontrarlo, avrebbe trattenuto la ragazza in casa, per impedirle di allontanarsi e sarebbe arrivato a malmenarla.

Nel giro di poco, le intimidazioni erano state rivolte, spiegano i Carabinieri, “verso le persone legate affettivamente alla ex compagna, o semplicemente viste insieme a lei”. E' in quest'ambito che le indagini – partite dopo la decisione delle vittime di rivolgersi alla stazione di Nus dell'Arma – hanno collocato gli incendi dei due mezzi, avvenuti attorno alle 23.30 di lunedì 19 al quartiere Cogne di Aosta (in fiamme era andato un furgone Iveco) e alcune ore dopo, verso le 3.30, a Villefranche di Quart (dov'è bruciata una Kia Picanto).

Le indagini sotto state coordinate dal pm Carlo Introvigne che, sotto l'egida del procuratore capo Paolo Fortuna, ha richiesto l'ordinanza di custodia cautelare sulla base della gravità dei fatti e degli episodi fattispecie di reato raccolti, collocati nel movente dello stalking, in considerazione pure del fatto che le vittime avevano mutato le loro abitudini di vita, spaventate alla sola idea di incontrare il giovane. L'arrestato si trova ora in cella nel carcere di Brissogne.

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