Dramma ad Aymavilles, oggi le autopsie

Il medico legale Mirella Gherardi e il radiologo Davide Machado avvieranno oggi le analisi sui corpi di Marisa Charrère e dei suoi bambini, Nissen e Vivien. Intanto, il paese in preda allo sgomento cerca una via d’uscita dal dolore.
scuola Aymavilles
Cronaca

Il giorno dopo la tragedia di Aymavilles, entra in campo la medicina legale. Dopo l’incarico conferito dal pm Carlo Introvigne, sarà l’esame autoptico in programma oggi, sabato 17 novembre, sui corpi di Marisa Charrère e dei suoi figlioletti Nissen e Vivien, di 7 e 9 anni, a dire se ciò che Polizia e Procura hanno “letto” nell’alloggio di Crétaz Saint-Martin è confermato. Se, come gli inquirenti non dubitano dopo l’intervento nell’abitazione, l’infermiera 48enne ha prima sedato, poi ucciso con un’iniezione (si suppone di potassio, portato a casa dal luogo di lavoro) i due bimbi ed ha quindi praticato su se sessa l’ultima inoculazione.

Un infanticidio-suicidio, scoperto dal marito della donna Osvaldo Empereur al momento di rincasare, reso evidente anche dalle due lettere, scritte a mano, lasciate dalla donna nell’abitazione. Un testo breve, in entrambe ed alcune differenze di impaginazione. Quanto al contenuto, fra le altre, le parole: “non ce la faccio più”. Il riferimento considerato lampante ad una vita in cui non sono mancate le avversità, come le morti del padre e del fratello, avvenute anni addietro in due incidenti stradali. Accadimenti che verosimilmente motivano quel “carattere un po’ chiuso”, raccontato ieri dal vicesindaco Fedele Belley, ma cui nessuno attribuiva il senso di un fiume prossimo ad esondare in modo drammatico.

Gli esami sui sono stati conferiti al radiologo Davide Machado e al medico legale Mirella Gherardi. Oltre all’esame autoptico in senso stretto, la Procura ha richiesto anche l’analisi tossicologica, vista la tesi sull’accaduto. I due professionisti avranno sessanta giorni di tempo per consegnare al Pubblico ministero il referto finale. Nel frattempo, Aymavilles, dove – come ha messo nero su bianco ieri il sindaco Loredana Petey, “è impossibile accettare l’accaduto” – cerca (annullando anche la festa patronale, in programma a breve) una via d’uscita dal dolore, acuito anche dal fatto che non sono passati ancora due anni dalla morte, in circostanze tragiche, di altri due bimbi, Ervin (4 anni) e Mohssin (8 anni).

Le famiglie Empereur-Charrère, ieri pomeriggio, hanno chiesto ai media di “rispettare il nostro dolore e, soprattutto, il nostro silenzio”, abbassando la pressione mediatica, “pur consapevoli “del diritto/dovere d’informazione”. Una richiesta mossa anche nella preghiera di rispettare “il lutto dell’intera comunità di Aymavilles”. Un sentimento palpabile in paese, con le maestre della scuola primaria frequentata dalle piccole vittime che ieri si sono trovate ad affrontare un giorno difficilissimo, quello in cui hanno dovuto spiegare ai bimbi, di fronte all’assenza dei due compagni, che i mali, a volte, derivano da ferite che non si vedono.

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