Troppi sprovveduti sul Monte Bianco e sul Cervino, per i professionisti serve più informazione

"A questo proposito le Guide alpine, sia come singoli professionisti e sia come istituzione, si stanno adoperando per diffondere una cultura della montagna che comprenda anche la valutazione e la gestione dei rischi".
Monte Bianco
Cronaca

"Servono più informazione sulle condizioni della montagna e più educazione alla montagna". A dirlo sono le guide alpine italiane dopo gli ultimi episodi sul versante francese: "guide  alpine prese a pugni e maltrattate per aver dato consigli di buon senso e sicurezza a chi dal rifugio al ghiacciaio non sa comportarsi".

Episodi che riaprono il dibattito sulla frequentazione delle alte quote, secondo le guide alpine, "sempre più bazzicate da persone impreparate e inconsapevoli dei rischi del terreno su cui si muovono". 

Le guide alpine ricordano come le ragioni di tali fatti come essere molteplici: "gli impianti di risalita che portano molto in alto, il progressivo addomesticamento di ogni tipo di spazio naturale, la mancanza di cultura e la presunzione di poter imparare tutto col fai da te". 

“La frequentazione della via italiana che arriva in vetta al Monte Bianco non tocca certo i numeri di quella francese che sale dal rifugio del Goûter – spiega Pietro Giglio, presidente del Collegio regionale Unione Valdostana Guide Alta Montagna -, è molto inferiore e quindi abbiamo meno problematiche del versante francese, dove oltretutto esistono anche impianti di risalita, dal trenino alle funivie, che facilitano enormemente l’accesso all’alta quota. Per salire dal versante italiano del Monte Bianco bisogna camminare molto e quindi il percorso seleziona di per sé i frequentatori. Tuttavia casi di frequentazione dei ghiacciai da parte di sprovveduti che arrivano in scarpe da ginnastica e salgono non adeguatamente vestiti o soprattutto slegati ne constatiamo molti, tanto che penso che esista un “santo protettore degli sprovveduti”, visto che gli incidenti sono decisamente inferiori al numero degli episodi di frequentazione impropria dei ghiacciai". 

Ad esempio su Sky Way oltre agli avvisi, "troppo spesso trascurati", la Società delle Guide di Courmayeur ha recentemente aperto un punto informativo per consigliare il corretto comportamento da tenere sul ghiacciaio. 

Gli sprovveduti della montagna si riconoscono già dall’equipaggiamento e dal vestiario.

“Bisogna anche dire che il gran caldo a cui siamo soggetti purtroppo fa erroneamente pensare che non sia necessario un abbigliamento adatto ad andare in quota – spiega ancora Giglio -, per cui si vedono persone che si presentano in pantaloncini corti e scarpe da ginnastica. Ben diversa è invece la conoscenza dell’attrezzatura specifica che serve a frequentare la montagna. Di solito gli alpinisti queste cose le conoscono, che poi mettano in atto gli accorgimenti necessari ad evitare gli incidenti quando le condizioni non sono le più idonee, questa è tutta un’altra cosa”.

Caldo che ha dei riflessi anche sulle condizioni della montagna. L'ultimo esempio è il crollo della cresta dei Cosmiques sul Monte Bianco. 

 “Attualmente la situazione del versante italiano del Monte Bianco, per quanto riguarda la salita dal rifugio Gonella lungo la via classica che utilizzano le Guide di Courmayeur, non è delle più rosee – spiega infatti Pietro Giglio -. Soprattutto andando avanti con la stagione, le condizioni del ghiacciaio diventano sempre più problematiche anche se le Guide alpine valdostane vigilano costantemente. I mutamenti climatici stanno cambiando molte le cose, fino a 30 anni fa c’erano delle condizioni delle montagne che adesso non ci sono più: l’aumento della temperatura atmosferica oltre a fondere i ghiacciai mette in pericolo anche il permafrost quindi anche itinerari rocciosi, che un tempo venivano considerati più che sicuri, adesso lo sono molto meno”.

Le Guide alpine italiane sottolineano che la chiave di volta per uscire da queste situazioni è la conoscenza. 

“La prima cosa è l’informazione – conclude infatti il presidente delle Guide alpine valdostane -. Per un pubblico più generale l’informazione settoriale sulle condizioni delle montagne non è così facile da raggiungere, quasi non ne conoscono l’esistenza. Ci sono però siti delle società delle Guide, della Fondazione Montagna Sicura, i siti meteorologici della Regione e di altre organizzazioni. Bisogna assolutamente informarsi perché la montagna è un terreno d’avventura nel quale il rischio esiste. A questo proposito le Guide alpine, sia come singoli professionisti e sia come istituzione, si stanno adoperando per diffondere una cultura della montagna che comprenda anche la valutazione e la gestione dei rischi insiti in ambiente potenzialmente ostile”.

Informazione su cui puntano anche i professionisti che lavorano sul Cervino. Ad oggi sono già 10 le persone che quest'estate hanno perso la vita su entrambi i versanti, italiano e svizzero. 

Il Comune di Valtournenche si è fatto promotore di un’iniziativa di sensibilizzazione alla sicurezza rivolta ai fruitori e agli appassionati della montagna, alla quale hanno accettato di partecipare la Fondazione Montagna Sicura, le Guide del Cervino, il Soccorso alpino della Guardia di Finanza e il Soccorso alpino valdostano. L’iniziativa sarà presentata alla stampa la prossima settimana. 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte