Sulla morte del nuotatore aostano indaga la Procura di Biella

Gli inquirenti considerano “atto dovuto” il fascicolo aperto dopo la morte di Davide Auletta, 46enne che aveva perso i sensi durante la traversata del lago di Viverone. Le indagini, coordinate dal pm Iozzo, affidate ai Carabinieri di Cavaglià.
Il nuotatore Davide Auletta in azione, da una foto del suo profilo FB.
Cronaca

Sulla morte di Davide Auletta, il nuotatore aostano di 46 anni deceduto venerdì scorso all’ospedale di Ponderano, dov’era stato ricoverato dopo aver perso i sensi nel lago di Viverone durante una gara di nuoto, indaga la Procura di Biella. Del fascicolo aperto, al momento a carico di Ignoti, è titolare il pm Mariaserena Iozzo, con gli approfondimenti collegati affidati ai Carabinieri della Compagnia di Cavaglià.

Massimo riserbo, al momento, dagli inquirenti. L’inchiesta viene considerata “atto dovuto”, a seguito del decesso dell’atleta. È in programma, a breve, l’autopsia sul corpo di Auletta, rimasto in coma farmacologico dal momento dell’arrivo in ospedale in forte ipertermia, nel tentativo di favorire una ripresa che purtroppo non si è verificata.

Sul malore all’uomo, avvenuto mentre gareggiava nella quarantanovesima edizione della traversata del lago, indossando una muta, divergono le versioni tra organizzatori della competizione ed amici del nuotatore. Questi ultimi, convinti che il compagno sia stato “perso di vista” da chi era preposto all’assistenza durante la gara, avevano segnalato l’accaduto ai Carabinieri nell’imminenza degli eventi, innescando gli accertamenti divenuti indagine dopo la tragica evoluzione del ricovero dell’aostano.

Dopo l’autopsia, dalla Procura biellese è atteso il nulla-osta per i funerali. Davide Auletta, molto popolare ad Aosta sia nel pianeta del nuoto, sia per il suo lavoro di autista di bus svolto all’insegna del sorriso e della disponibilità nei confronti dei passeggeri, era padre di due figlie piccole, avute dalla compagna Manuela.

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