Il cane morde ancora e il Comune ordina l’allontanamento coattivo: un pitbull finisce al canile

L’animale di un venticinquenne residente ad Aosta, martedì scorso, 7 novembre, ha morso ripetutamente una donna in corso Battaglione. In Pronto soccorso ci sono voluti una quarantina di punti, oltre alla diagnosi di una frattura ossea.
Un pitbull (foto d'archivio)
Cronaca

Ha morsicato una donna, cagionandole danni gravi ad un braccio, malgrado al suo padrone fossero stati prescritti in passato, in ragione dell’“indole, mole, potenzialità lesiva” dell’animale, l’uso obbligatorio del guinzaglio e della museruola. Per questo, il vicesindaco Antonella Marcoz ha sottoscritto, nella mattinata di oggi, lunedì 13 novembre, un’ordinanza per “l’allontanamento coattivo” del pitbull di un 25enne residente ad Aosta. Visto l’atto, il proprietario lo ha consegnato spontaneamente, poco dopo, al canile regionale di Saint-Christophe, dando così esecuzione a quanto intimatogli.

Tutto origina da un episodio avvenuto nella serata di martedì scorso, 7 novembre, in corso Battaglione, nel capoluogo regionale. Attorno alle 18.45, una donna era intenta a portare a spasso il suo cane, di piccola taglia. Ad un certo punto, il pitbull l'ha incrociata ed ha fatto per attaccare l’altro animale. Nell’intento di proteggerlo, la padrona ha cercato di prenderlo in braccio, venendo morsa più volte dal molosso. Al Pronto soccorso del “Parini”, ove la donna si è rivolta per farsi curare, ci sono voluti una quarantina di punti al braccio destro per chiudere le ferite e le è stata diagnosticata la frattura di un osso dell’arto.

Sul posto è intervenuta la Polizia locale della “plaine”. Raccolte le testimonianze sull’accaduto, gli agenti hanno verificato che nel dicembre 2013, a seguito di episodi di aggressività, il cane era stato valutato, dai Servizi veterinari dell’Unità Sanitaria Locale, “impegnativo nella gestione, con prevedibile rischio di altre morsicature”. Il Sindaco, nell’ottica di “garantire la tutela di terzi da eventuali aggressioni e danni”, aveva quindi emesso un’ordinanza che imponeva al giovane proprietario dell’animale una serie di prescrizioni. 

Tra queste, l’uso della museruola e del guinzaglio “nella conduzione dell’animale in aree urbane e/o in luoghi aperti al pubblico”, il divieto di “lasciare il cane incustodito alla presenza di estranei bambini, o altre categorie di persone esposte a rischio di aggressione” e l’obbligo “di mettere in sicurezza gli eventuali giardini e/o recinzioni dove staziona l’animale”. I fatti di martedì scorso hanno messo in luce l’assenza di museruola. Gli uomini della Polizia locale hanno inoltre verificato, come spiegano dal comando di via Monte Emilius, che il “cane era tenuto al domicilio del padrone in un recinto basso, non lontano dalla strada”.

Constatata la violazione delle modalità di conduzione prescritte, si è giunti all’ordinanza di oggi, proposta dal vicecomandante Fulvio Boero in una logica soprattutto preventiva. Anche perché alle relazione degli agenti intervenuti si è sommata quella del dirigente della Struttura complessa Sanità Animale dell’USL, secondo cui “la detenzione del cane presso il domicilio del proprietario non è più idonea a garantire adeguatamente la tutela dell’incolumità pubblica nell’accezione più ampia del termine”.

Il pitbull è ora al canile di Saint-Christophe, “che ne curerà la custodia e le successive incombenze istituzionali e di legge”. La Polizia locale sta valutando l’invio di un’informativa alla Procura sull’“inosservanza dei provvedimenti della pubblica autorità”, rispetto all’ordinanza 2013 disattesa. In più, le lesioni riportate dalla donna sono destinate a divenire oggetto di denuncia. Difficile, quindi, che della questione non si interessi un giudice.

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