“Bisogna monitorare l’affollamento del carcere di Brissogne”

Il monito è stato lanciato da Enrico Formento Dojot, il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale illustrando l'attività del 2016. 
Il carcere di Brissogne
Società

"Bisogna monitorare l’affollamento, non vorremmo tornare a brutti momenti". A dirlo ieri Enrico Formento Dojot, il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale illustrando l'attività del 2016. 

Se al 31 dicembre 2016 era detenuti a Brissogne 145 persone su una capienza di 181, nei giorni scorsi si è tornati a 184 detenuti. "Non è un dato preoccupante" ha spiegato Formento Dojot ma se teniamo conto che un braccio del carcere è sottoposto a lavori di ristrutturazione e c'è la tendenza ad un incremento delle incarcerazioni non vorremmo tornare a situazioni passato". La popolazione carceraria è per il 70% composta da stranieri contro un 45% delle altre realtà italiane. "Questo comporta dei problemi soprattutto quando si devono mettere in piedi delle attività". 

Altro problema segnalato dal Garante riguarda la mancanza di un direttore titolare. "Si tratta di una carenza grave, sia per i ristretti e per il personale, cui manca il punto di riferimento, sia per lo stesso Garante, che incontra ovvie difficoltà ad interfacciarsi in ordine ai problemi da risolvere.".

Dojot è stato da poco riconfermato nel ruolo anche di Difensore civico valdostano. Nel 2016 sono stati 826 i casi trattati dall’Ufficio, di cui 777 definiti nell’anno, con un incremento del 24% rispetto all'anno prima.

"L’incremento rilevato del numero complessivo dei casi trattati – ha spiegato Enrico Formento Dojot – quest’anno riguarda in particolare il settore dell’ordinamento (306 casi), a carattere trasversale, nell’ambito del quale si ricomprendono i tributi, fra i quali quelli locali, la circolazione stradale e i servizi pubblici, seguito da quello dell’organizzazione (99 casi), con particolare riguardo al rapporto di lavoro alle dipendenze dell’Ente pubblico, nonché da quello dell’assetto del territorio (79 casi) che ricomprende tra l’altro l’edilizia, l’urbanistica, le opere pubbliche e le espropriazioni. Anche il settore dell’assistenza sociale ha registrato un incremento, passando dai 110 casi del 2015 ai 136 del 2016: trattasi di casi principalmente per politiche sociali, emergenza abitativa pubblica, nonché per previdenza e assistenza."

A giorni si aggiungerà ai 72 attuali comuni valdostani convenzionati anche Oyace. "Resta fuori Courmayeur – ha chiosato Dojot – ho cercato di sensibilizzare l'Amministrazione perché vorrei far capire che l'unico risultato che si ottiene è di privare i propri cittadini di una consulenza gratuita".

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