Sul web si leva la protesta per l’abbattimento dei mufloni della Val Veny

La decisione di abbattere una coppia di mufloni avvistata in Val Veny, comunicata dal Presidente Augusto Rollandin non è passata inosservata e sta sollevando una vivace protesta sul web. Diverse le mail giunte anche alla redazione di Aostasera.
Società

La decisione di abbattere una coppia di  mufloni avvistata in Val Veny, ai piedi del Monte Bianco, comunicata nei giorni scorsi dal Presidente Augusto Rollandin non è passata inosservata e sta sollevando una vivace protesta sul web.

Numerose le mail giunte anche alla redazione di Aostasera. "Vi scrivo dopo aver appreso la notizia che una coppia di mufloni rischia di essere abbattuta: ma invece di usare questo metodo barbaro e disumano perche' non vengono catturati e portati nel loro habitat… che colpa ne hanno queste povere bestie???" è il commento di Daniela Ciuti

Adele Pasquariello di Milano la mette invece sull'ironia e scrive "Complimenti vivissimi per quelli che cercano sempre la soluzione più veloce senza mai pensare una sola volta agli animali a cui gli esseri umani hanno tolto ogni spazio".

Laura Alfieri propone, invece, metodi alternativi. "Credo che veterinari competenti siano perfettamente in grado di catturare questi animali e di riportarli nel loro habitat, dove cioè non arrecherebbero rischi alla fauna locale. Si riescono a catturare animali ben più feroci con siringhe di anestetici o con metodi sicuramente più civili e mi auguro che non sia questa la morte che attende questi animali!!

Da parte sua l'amministrazione regionale teme che l'insediamento dei mufloni, animali tipici delle isole mediterranee e con molta probabilità importati illegalmente in Valle d'Aosta, possa creare problemi all'equilibrio della fauna locale. Dopo aver tentato più volte la cattura, ma con esiti negativi, ha deciso l'abbattimento dei capi avvistati.

I rischi della presenza sul territorio di questo animali riguardano in modo particolare il tipo di brucamento "che tende a distruggere i pascoli di cui si nutre, creando notevoli danni agli allevamenti bovini e ovi-caprini, che si troverebbero privi del necessario sostentamento durante i mesi estivi", spiegano dalla Regione. Il "piano di controllo" è stato deciso dalla Giunta regionale della Valle d'Aosta, dopo il parere favorevole dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Ozzano nell'Emilia.

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