Dopo Alpe e Pd arriva anche il Disegno di legge della Giunta regionale sull’elezione diretta del sindaco, vice sindaco e del consiglio comunale.
Il testo abolisce nei 26 comuni fino a 500 abitanti l’elezione diretta del Sindaco (cancellata la figura del vice) e prevede che i consiglieri vengano eletti con il sistema proporzionale a scrutinio di lista, anziché con il sistema maggioritario, come avviene oggi. Nella logica di razionalizzare la spesa il disegno di legge riduce il numero di consiglieri comunali. In particolare nei comuni fino a 500 abitanti si passa dagli attuali 11 consiglieri a 7 (compreso il sindaco) da 501 a 1000 abitanti da 13 a 9, da 1000 a 3000 abitanti, dagli attuali 13 a 11, da 3000 a 5000 abitanti da 17 a 13 consiglieri, da 5000 a 15mila abitanti da 17 a 15 e infine per Aosta dagli attuali 29 si passerà a 27 consiglieri. Alla riduzione del numero di consiglieri si accompagna di pari passo la modifica del numero massimo dei candidati, ridotto, mentre il numero minimo è stato aumentato per garantire eventuali surroghe.
Stabilito anche per legge il numero di assessori, ora previsto dalla Statuto. Così fino a 1000 abitanti ci sarà un solo assessore, due nei comuni fino a 3000 abitanti, tre assessori fino a 15mila abitanti e 5 per Aosta dove sarà però possibile nominare eventuali assessori tecnici. Qui il ruolo di assessore sarà incompatibile con quello di consigliere e si potrà prevedere nello Statuto la carica di Presidente del Consiglio.
Sul fronte delle quote rosa, il disegno di legge prevede che nei Comuni fino a 5000 abitanti sia assicurata la rappresentanza nelle liste dei candidati di entrambi i sessi mentre per i comuni sopra i 5000 abitanti viene inserita la quota di lista che prevede che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati alla carica di consigliere comunale. In quest’ultimi comuni, nel caso di espressione di tre preferenze, almeno una deve riguardare candidati di sesso diverso. Anche le Giunte dovranno tenere conto del gentil sesso. In particolare nei comuni fino a 500 abitanti bisognerà garantire la presenza di entrambi i sessi mentre oltre i 3000 abitanti nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in Giunta in misura inferiore al 40%.
Altra novità, mutuata dal livello regionale, riguarda l’introduzione della sfiducia costruttiva per fare decadere la Giunta e il Sindaco.
Nell’annunciare oggi nella consueta conferenza stampa di Giunta il disegno di legge, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin ha sottolineato come il testo "non sia chiuso. La proposta di legge va nella logica di trovare una quadra, così come avvenuto con la riforma degli enti locali".