“Voto disgiunto, stop all’elezione diretta del sindaco e della giunta, assemblea dei cittadini sotto i 300 abitanti". Sono queste le principali novità contenute nella proposta di legge che il Gruppo consiliare ALPE ha depositato oggi e che si propone di modificare la norma in materia di elezione diretta del sindaco, del vice sindaco e del consiglio comunale. "La legge in vigore risale al 1995 – scrive Alpe in una nota – e mostra ormai i propri limiti. Nel frattempo, infatti, è calata vistosamente la partecipazione agli eventi elettorali e si è ridotta drasticamente la competizione fra liste".
Il consigliere Alberto Bertin, primo firmatario del documento, spiega che "con questa proposta di legge si vuole innanzitutto tentare di accrescere gli spazi di partecipazione e democrazia cercando di limitare la conflittualità all’interno delle piccole comunità». Fra gli altri interventi, la proposta prevede facoltà "ai Comuni, al di sotto dei trecento abitanti e che lo ritengono opportuno, di sostituire il consiglio comunale con l’assemblea dei Cittadini".
Invece, per le realtà comunali al di sotto dei 5000 abitanti si prevede "il superamento del sistema dell’elezione diretta, proponendo che sia l’assemblea comunale a eleggere sindaco e vicesindaco, nonché la giunta. Per eleggere l’assemblea si propone l’utilizzo del cosiddetto “panachage”, o voto disgiunto. Si tratta di un sistema elettorale che prevede la possibilità di esprimere due voti, uno per la scelta del partito, l’altro per la scelta del candidato.