Aosta, gruppo Alpe contro la vendita di Casa Deffeyes

Ieri, mercoledì 16 luglio, la IV Commissione consiliare ha approvato a maggioranza l’aggiornamento del “Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari”. Il gruppo Alpe ha presentato una mozione.
Carlo Curtaz
Politica

 ”Non vendete i gioielli di famiglia”. E’ la richiesta del Gruppo Alpe, contenuta in una mozione iscritta nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di Aosta, in programma il 22 e 23 luglio.
Ieri, mercoledì 16 luglio, la IV Commissione consiliare ha approvato a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri Michele Monteleone e Carlo Curtaz, l’aggiornamento del “Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari”. Operazione tesa a raggiungere quanto più possibile il saldo obiettivo ai fini del Patto di stabilità, pari a oltre 8,4 milioni di euro.

Il Comune ha inserito tra i nuovi beni che metterà in vendita: i tre locali commerciali in via Cavagnet, l’ex Pesa pubblica di via Garibaldi, una porzione di terreno in prossimità della vasca dell’acquedotto in regione Bibian e casa Deffeyes. Proprio la vendita di quest’ultima viene contestata dall’opposizione che già aveva messo sul campo i propri dubbi in sede di commissione.

“Su casa Deffeyes, la scelta fatta – ha spiegato ieri l’Assessore comunale al Bilancio, Carlo Marzi – visto il contesto attuale, è la migliore possibile per questo bene, perché collocandolo sul mercato, a un prezzo congruo, lo rendiamo un’opportunità per tutta la città. Oltretutto, non ci siamo mossi spontaneamente, in modo avulso, ma sulla base di sollecitazioni e richieste arrivate al riguardo”.

Spiegazioni che non hanno convinto il gruppo di Alpe che ha deciso quindi di presentare una mozione ricordando come per Maison Deffeyes nel luglio 2011 venne consegnata la progettazione e annunciato l’intervento di ristrutturazione per realizzare la sede del Cai.

“Questi edifici – spiegano i consiglieri del Galletto nella mozione – oltre ad un elevato valore storico e documentario, rivestono un ruolo strategico per la loro posizione nel tessuto urbano e per il prestigio che possono conferire alle attività culturali e sociali che in essi potrebbero essere svolte”.

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