"Se una riorganizzazione deve essere fatta nell’ambito del Servizio sanitario regionale, questa non può prescindere dalla collaborazione tra la Direzione strategica aziendale e i Dirigenti Medici che in primis operano all’interno delle strutture e meglio di chiunque altro conoscono le problematiche sanitarie". A dirlo sono in una nota i sindacati della dirigenza medica e veterinaria (Anaao Assomedi, Anpo, Aaroi, Cimo, Cgil medici, Snr, Fesmed, Fvm, Simet, Smi, Snabi-Anaao).
Le indicazioni che arrivano dal nazionale parlano di una struttura complessa ospedaliera ogni 17,5 posti letto pubblici; una struttura complessa non ospedaliera ogni 9.158 residenti, e una struttura semplice ogni 1,31 struttura complessa. Parametri che se dovessero essere applicati alla lettera porterebbero le attuali 52 strutture complesse (di cui 29 ospedaliere e 23 non ospedaliere, in cui sono ricomprese l’area della direzione strategica, l’area tecnico- amministrativa, l’area prevenzione e l’area territoriale) a 38 (25 ospedaliere e 13 non) e le 44 strutture semplici (di cui 34 ospedaliere e 10 non ospedaliere) a 29 (19 ospedaliere e 10 non ospedaliere).
"La riorganizzazione – continua la nota – deve essere attuata tenendo conto di parametri oggettivi finalizzati a ottimizzare spazi e risorse professionali disponibili. L’ipotizzato taglio delle strutture complesse e semplici non sempre comporta un concreto risparmio e talvolta può creare non pochi disservizi. Pertanto è bene un esame approfondito tra la Direzione Strategica e la Dirigenza Medica per trovare adeguate soluzioni".