UV, è crisi: si è dimesso Laurent Viérin. “Negli ultimi tempi nessun dialogo e scelte imposte”

La decisione è stata presa nel tardo pomeriggio. "Negli ultimi tempi il dialogo in cui ho sempre creduto non solo è venuto totalmente a mancare, ma ha portato a scelte imposte e di vertice, su passaggi che ritengo cruciali".
Laurent Viérin, assessore regionale all'Istruzione e Cultura
Politica

La decisione è maturata nella giornata di oggi, dopo una lunga riflessione in seguito al duro confronto avuto ieri in seno al Comité Fédéral, e si è concretizzata nel tardo pomeriggio: Laurent Viérin si è dimesso dal ruolo di Asssessore regionale all’Istruzione e alla Cultura. Insieme a lui lascia anche la Sovrintendente agli Studi, Patrizia Bongiovanni.

“Nel corso di questi anni – ha spiegato Viérin questa sera in una nota – ho sempre creduto nel dialogo e mi sono speso con tutte le mie energie per favorirlo ed operare per la convivenza, nelle istituzioni e nel Mouvement, delle diverse sensibilità e punti di vista presenti. Pur non condividendo totalmente diversi passaggi politici fondamentali e amministrativi dell’ultima legislatura, e pur avendo espresso, anche nel voto, questa mia contrarietà in molte occasioni, ho sempre cercato di portare avanti le decisioni assunte con senso di responsabilità e profondo rispetto per le istituzioni che rappresento. Decisioni che non ho condiviso, ma rispettato, pur essendo in contrasto talvolta con i miei ideali, e che sono andate dall’allargamento della maggioranza regionalista, votata dai valdostani nel 2008, al PDL, che si è rivelato in tutto il suo impatto già nelle scelte politiche per le elezioni Europee e comunali aostane, che poi ha influito su tutte le scelte della Regione, e che avrà conseguenze anche sulle prossime elezioni Politiche e Regionali, fino al metodo con cui si è arrivati alla definizione del bilancio 2013/2015".

L’ex assessore è venuto poi al dunque. "Negli ultimi tempi però questo dialogo, cui ho sempre creduto, non solo è venuto totalmente a mancare, ma ha portato a scelte imposte e di vertice, su passaggi che ritengo cruciali: dal metodo di nomina del Presidente e del Segretario del Consiglio Valle, massima assemblea che rappresenta tutti gli eletti, alla riforma degli Enti Locali, di cui non si è ancora oggi a conoscenza di tutti i contenuti, fino alla scelta del non voto, non sottoposta alla discussione in seno al Conseil fédéral, e successiva perdita del referendum, che oggi mi ha portato ad una sorta di messa sul banco degli imputati".

In ultima analisi, Viérin ha parlato della goccia che ha fatto traboccare il vaso. "Mi sono state rivolte, in sede di analisi politica del voto, accuse di non governo del mondo della scuola, e sono state rivolte pesanti e generalizzate accuse al mondo scolastico, in merito alla professionalità dei docenti e alle loro presunte ingerenze politiche, a senso unico, nella campagna referendaria. Queste accuse sono per me inaccettabili poiché ritengo che il mio ruolo istituzionale sia quello di valorizzare la funzione e difendere l’autonomia della scuola. Sono ritenuto quindi tra i principali “colpevoli” dell’esito referendario, non “ubbidiente” alle indicazioni impartite, perciò profondamente in contraddizione con la campagna portata avanti dal Mouvement e dal Governo regionale, quindi incoerente con la carica che ricopro. Ritenendo invece di essere persona che dà grande valore alla coerenza, soprattutto con se stessi, in questo momento, e lo dico con profonda amarezza, ritengo non ci siano più le condizioni nel permanere nel governo regionale proprio in nome di quella coerenza da tutti invocata".

Le dimissioni di Patrizia Bongiovanni
Stessa decisione anche per la Sovraintendente, Patrizia Bongiovanni, che parla di "clima pesante venutosi a creare verso il mondo della scuola, che la figura del Sovraintendente rappresenta da un punto di vista di direzione amministrativa, e di accuse immeritate verso il ruolo e la professionalità dei docenti valdostani".

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