Processo ai “dissidenti”, Viérin: “Io accusato di non aver sedato la protesta delle scuole”

In una nota l'Assessore alla Cultura, Laurent Viérin, uno dei firmatari della lettera di solidarietà a Gerandin, analizza il confronto avuto ieri con i vertici del movimento. "L'Uv non è mai stata cosi distante dalla sua comunità. Bisogna riflettere."
Laurent Viérin, assessore regionale all'Istruzione e Cultura
Politica

"All’interno dell’Union Valdôtaine è iniziato un processo di caccia alle streghe nei confronti del sottoscritto e di altri, in merito all’esito del referendum." Cosi in una nota Laurent Viérin, commenta l’esito del lungo confronto avuto ieri in seno al Comité Fédérale. Se per gli altri le accuse si sono fermate al fatto di aver pubblicizzato la lettera, anziché inviarla agli organi competenti, per l’Assessore alla Cultura il discorso è stato più ampio e le accuse più circoscritte. In particolare spiega lo stesso Viérin "uno degli aspetti più gravi e più dolorosi di questa vicenda è l’accusa che mi è stata rivolta, e che già nei giorni scorsi era stata avanzata in altre sedi, di non aver saputo ‘controllare’ o normalizzare il mondo scolastico. Colpevole quindi, secondo qualcuno, di non essere intervenuto nelle scuole al fine di “sedare la protesta”… Questa accusa che mi si rivolge è gravissima e fa veramente male prendere atto che nel mio movimento, nato dalla lotta di resistenza anti-fascista e di liberazione, fondato su ideali di libertà, e dai vertici dell’Amministrazione regionale e della nostra più alta Istituzione, ci sia qualcuno che esterna queste considerazioni e che auspica ora provvedimenti."

Sul referendum l’Assessore sottolinea poi come "anziché cercare capri espiatori e colpevoli da individuare a tutti i costi, e sistematicamente negli altri, bisognerebbe avere l’umiltà di saper ammettere i propri errori e correggere la via." Viérin denuncia poi come anche la scelta del non voto sia stata calata dall’alto. "La considerazione che va fatta è che i vertici del Mouvement hanno sicuramente commesso una sottovalutazione della sensibilità dell’elettorato chiedendo ai valdostani di disertare le urne. Una decisione ssunta senza convocare il Conseil Fédéral in particolare, dove le sezioni e la base unionista avrebbero potuto discutere di questa importante decisione, aprendo un dialogo fondamentale su un argomento di tale envergure."

Per Viérin quindi "l’Uv non è mai stata così lontana dalla sua comunità. E questo ci deve fare seriamente riflettere sull’ esigenza di tornare a parlare alla gente, di saper nuovamente ascoltare, con umiltà, le istanze dei valdostani e di ritrovare soprattutto i valori di libertà, di dialogo, di democrazia e di apertura, che il nostro movimento sembra aver dimenticato, ritornando ad essere quella grande famiglia, spesso evocata."

 

 

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