Salti in classifica, atleti fermi e posizioni errate: il Gps del Tor des Géants è da rivedere

Se la sezione riguardante le varie classifiche ha garantito anche quest’anno una certa semplicità di fruizione, cliccando sul positioning e le relative mappe in 2d e 3d, sono apparsi veri problemi, tra salti in classifica, atleti fermi e posizioni errate.
I Gps del Tor des Géants - Foto Roux
Speciale Trail, Sport

Martedì 12 settembre, ore 13.53: Franco Collé, leader del Tor des Géants, sul sito della corsa è segnalato in centro ad Aosta. Non è un presagio di ritiro (lo farà qualche ora più tardi, ndr), né uno scherzo beffardo del destino, ma un semplice errore, dovuto alla sostituzione del dispositivo scarico con un altro, non aggiornata correttamente dal sistema informatico. Di stranezze come questa ne sono apparse parecchie, nei giorni scorsi, sul sito del Tor.

Se la sezione riguardante le varie classifiche – accessibile tramite i bottoni Dashboard, Rank e Board – collaudata ormai da tempo, ha garantito anche quest’anno una certa semplicità di fruizione, cliccando sul “positioning” e le relative mappe in 2d e 3d, sono apparsi i veri problemi, tra lentezza di caricamento, salti in classifica, atleti fermi e posizioni errate, soprattutto nelle retrovie.

“E’ una prova continua, si può migliorare”, ci ha spiegato Paolo Griselli, webmaster del Tor des Géants. “Per certi versi è andata bene, per altri meno. Le problematiche sono state diverse: si parla di gps dimenticati in giro, fissati o posizionati male allo zaino, ma anche di rilevamenti non precisi dovuti a tutta una serie di variabili che stiamo analizzando”.

Griselli non si tira indietro di fronte alle critiche e spiega che “la cosa fondamentale da capire è che questi oggetti sono molto piccoli e leggeri, anche perché il loro utilizzo è specifico, e queste caratteristiche limitano la loro potenza di segnale, sia in ricezione che in emissione”.

C’è poi il sospetto che, confrontando la classifica con le posizioni segnalate, in molti abbiamo perso o abbandonato il gps lungo il percorso. Lo stesso gps, poi, non sembra comunicare con il sito in tempo reale, ma spesso e volentieri il “ritardo”, o lag, è consistente: è il caso di Takahiro Suzuki, ad esempio, che nel tardo pomeriggio di lunedì 11 settembre, sarebbe passato in un attimo dalla 454° alla 4° posizione, finendo direttamente alle costole del bergamasco Oliviero Bosatelli. E lì è rimasto per tutta la sera. Si è trattata, ovviamente, di un’altra anomalia del sistema, che però non è sfuggita al popolo del web, perennemente collegato per seguire l’evoluzione della corsa. “Atleti non ancora dati in un punto che sulla mappa invece risultano più avanti e altre anomalie evidenti”, scrive qualcuno sulla pagina Facebook del Tor. “Non si capisce la classifica GPS – aggiunge un altro – pare che il secondo e il terzo abbiano percorso lo stesso numero di Km”.

Uno “sfalsamento” che rende di fatto quasi impossibile seguire la corsa tramite questa modalità e che, da un punto di vista della sicurezza, lascia non poche perplessità. “Per un problema di batteria e di quantità di gps distribuiti, è stato deciso di impostare la trasmissione a 25 minuti”, spiega ancora Griselli. “Il fatto è che non sempre si riesce a inviare questo segnale, per via delle nuvole o comunque di problemi sulla portante che riceve il segnale, quindi questi 25 minuti in molti casi si sono trasformati in un’ora o anche di più”.

Dopo otto edizioni, la questione gps rimane quindi ancora aperta. “Quello di quest’anno è da considerare un test di funzionamento e in certe zone ha funzionato anche bene – conclude Griselli – però è un po’ da rivedere: c’è da dire che la quantità di gps distribuiti e la necessità di farli funzionare per 150 ore sono due limiti non semplici da superare. Ci vorrebbero gps più potenti, che garantiscano 150 ore continue, ma le condizioni ambientali molto particolari e complesse della Valle d’Aosta non lo consentono, se non con apparecchiature dall’ingombro e dal peso incompatibili con questo tipo di gare”.

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