Se si modifica la ricetta si crea un piatto che non è più “La Seupa Vapelenentse”

Riceviamo e pubblicaimo
I lettori di AostaSera
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L’Amministrazione Comunale di Valpelline sin dal 2007 ha voluto credere nelle proprie tradizioni agroalimentari valorizzando il suo prodotto tipico per eccellenza: La Seupa Vapelenentse. A maggior tutela del prodotto, e del marchio, è stata attribuita la denominazione di De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) ai sensi della Legge num. 142 del 8 giugno 1990 con Decreto del Sindaco. La DeC.O. 

Per Valpelline, anzì per i Vapelleunen, la Seupa è motivo di orgoglio e di identità così come per i valdostani ma, soprattutto, per tanti turisti di altre regioni o altri stati Valpelline viene identificato come il paese della Seupa Vapelenentse. 

Attorno al nostro piatto in occasione dell’annuale sagra, concomitante con il Santo Patrono, si riunisce gran parte del paese che grazie alla sempre attiva ProLoco riesce a servire oltre 5.000 porzioni della nostra Seupa. 

La De.C.O. non è solo la tutela di un marchio ma, soprattutto, è la tutela di un prodotto e quindi delle sue modalità di confezionamento e degli ingredienti che lo compongono. In effetti legato al marchio esiste un vero e proprio disciplinare che descrive sia gli ingredienti che devono essere usati e le quantità necessarie nella preparazione della Seupa sia le modalità di preparazione. 

Per questi motivi spiace leggere su riviste o siti web ricette della nostra Seupa Vapelenenste non aderenti al disciplinare con aggiunte di ingredienti (cavolo anche nella seupa e non solo nel brodo), modifiche delle quantità o delle tipologie (pane nero al posto di quello bianco) ecc…ecc… 

Spiace ancor di più quando sono testate Valdostane a scrivere ricette sbagliate come avvenuto in data 16 dicembre su una testata web. 

Certamente i gusti personali portano a delle modifiche alla ricetta creando un piatto che però non è più “La Seupa Vapelenentse” e quindi non può essere chiamato in questo modo. 

Per questi motivi, in particolare per rispetto a quanti si adoperano per tutelare le nostre tradizioni, Vi invito a prestare attenzione alle ricette che pubblicate non sempre rispettose del disciplinare della Seupa Vapelenentse. 

Il Sindaco 
Maurizio Lanivi

Dispiace aver utilizzato un nome evidentemente errato per la preparazione della tipica "seupa vapelenentse". Come ho sempre ribadito sono un food blogger e non un cuoco, di conseguenza sperimento e ripropongo sulla rubrica ricette del quotidiano on line, piatti rivisitati, cucinati o assaggiati in giro, talvolta tratti da fonti quali libri e riviste di cucina. In questo caso, proprio un libro di ricette "tradizionali" da me acquistato ad Aosta, sottolinea la preparazione della suddetta zuppa con l'utilizzo del cavolo tra gli ingredienti principali, ricetta come la conoscevo io e dal quale ho preso spunto. Credo che l'attenzione andrebbe dunque rivolta a ciò che viene proposto alla pubblica vendita in questo senso, anche e soprattutto a turisti che vorrebbero riproporre piatti "tipici" valdostani. Non certo la miglior tutela del prodotto, della sua preparazione e delle tradizioni. 

Luca Cuffari

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