L’Usl mi nega la possibilità di prender parte ad un Dottorato di ricerca

Riceviamo e pubblichiamo
I lettori di AostaSera
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Sono un giovane operatore tecnico di ruolo dell'azienda Usl. In data 30 novembre ho inoltrato la richiesta relativa alla fruizione dell'Istituto previsto per legge per coloro che vengono ammessi ad un Dottorato di Ricerca che, ricordo, rappresenta il più alto titolo di studio previsto dal nostro ordinamento e permette l'accesso alla ricerca universitaria.

Tale progetto di ricerca dottorale è così intitolato: La Région Autonome de la Vallée d'Aoste, acteur privilégié des relations franco-italiennes transfrontalières? Le programme ALCOTRA et ses effets en Vallée d’Aoste: vers une hybridation culturelle?

Con mio grande rammarico e delusione anziché trovare sostegno e approvazione (come era logico aspettarsi) per un progetto riguardante la nostra Regione nelle sue relazioni transfrontaliere (e per di più su un progetto incardinato presso l'Ateneo francese, l'Université Nice Sophia Antipolis, con cui la Regione intrattiene già proficui rapporti di collaborazione, come il doppio diploma universitario, da me stesso conseguito) ho trovato resistenza e un generale diniego, per quanto non ancora formalizzato, da parte della mia amministrazione.

Tutto questo mentre si parla di meritocrazia, di valorizzare le risorse locali, di aiutare i giovani e così via. Io sono entrato come operaio, oggi ho questa grande possibilità e vederla negata senza una valida ragione rappresenta per me un'ingiustizia intollerabile.

Pertanto, ho deciso di rappresentare questa situazione agli organi politici della mia Regione, perché questo progetto può giovare davvero al nostro territorio mettendolo al centro di uno scenario internazionale di ampio respiro come quello francese. Inoltre è un progetto che mette in primo piano la lingua francese come asse chiave dell'Autonomia valdostana. Per queste ed altre simili motivazioni ritengo che la valenza politica e strategica di tale ricerca non possa venire sottovalutata.

Vi scrivo per chiedervi di sensibilizzare gli organi decisionali dell'Azienda affinché considerino l'importanza accademica e politica di questo progetto e permettano ad una persona entrata come operaio di poter diventare ricercatore universitario, portando beneficio alla nostra Regione. Sarebbe ingiusto essere costretto ad abbandonare il proprio territorio per poter realizzare le proprie legittime ambizioni costruite con sacrificio e abnegazione in tutti questi anni.

Sperando di essere considerato, Vi ringrazio per l'attenzione e colgo l'occasione per augurare buone feste.

Marco Manuele
Operatore tecnico della S.C. Tecnico Ausl Valle d'Aosta

0 risposte

  1. Io Marco capisco la delusione, ma lei capisca che per metterla in aspettativa qualcuno si becca un lavoro precario, e – senza offesa – consideri anche che questo dottorato possa essere del tutto fuori tema rispetto alla sua posizione all’Usl. Per inciso, l’amministrazione pubblica non è più obbligata a concedere l’aspettativa, che comunque sarà anche un diritto per legge ma è innanzitutto un gran privilegio. Se lo vuole davvero, si licenzi e lo faccia autonomamente!

  2. Si parla tanto di dare spazio ai giovani,ai loro talenti ai loro sogni,ma non ci danno spazio! Saremo costretti ad andare tutti all’estero per trovare sostentamento ed essere apprezzati! Che logiche aberranti!!!!

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