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In bici con il cane: un valdostano ai Campionati mondiali di Bikejoring

A vestire la maglia azzurra, nell'appuntamento del weekend in Polonia, è Fabrizio Gallino, 44 anni di Châtillon assieme al suo amico a quattro zampe "Modi". Nell'ottobre scorso il valdostano è arrivato terzo ai Campionati europei.
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C’è anche un valdostano fra i 19 atleti italiani in partenza per i campionati mondiali di bikejoring che si disputeranno nel weekend in Polonia.
Fabrizio Gallino, 44 anni di Châtillon, vestirà la maglia azzurra nella categoria veterani assieme al suo “amico” a quattro zampe Modi.

Arrivato dal Nord Europa, dove è nato per mantenere allenati i cani da slitta fuori stagione, il bikejoring è una disciplina sportiva che sta prendendo piede anche in Italia.
Il cane viene agganciato alla bicicletta con una linea elastica per ammortizzare le scosse di accelerazione e deve trainare il mezzo guidato dal conduttore che impartisce comandi. Uno sport vero e proprio dove sia all’uomo che all’animale sono richiesti duri allenamenti.

L’incontro fra il valdostano e il bikejoring è arrivato  quasi per caso circa sei anni fa. “All'epoca andavo in montagna con il cane, prendevo parte a qualche trail, poi dopo un infortunio – racconta Gallino – sono passato alla bici. Un giorno parlando con alcuni atleti internazionali, ho conosciuto questo sport ed è scattata la scintilla”.

Nel giro di pochi anni Gallino è riuscito a imporsi fino ad arrivare nell’ottobre scorso a disputare i campionati europei dove, sempre con Modi, un cucciolo di 2 anni, è salito sul gradino più basso del podio.

In Polonia dovrà vedersela con i 700 più forti del mondo. Il tracciato da percorrere, nel bosco, fra fango e neve, è di 6,8 Km. Sono previste due manche. Vince chi registra il miglior tempo. “E' una gara molto veloce, il cane ti traina ma tu pedali come un pazzo per star dietro al suo ritmo, si vince per pochi centesimi di differenza” spiega Gallino.
Lo sforzo è diviso a metà fra l'animale e l'uomo. 

Non tutte le razze sono adatte a questo tipo di sport. “Servono dei cani che hanno nel proprio Dna la corsa, cani bracchi, imbastarditi con levrieri e cani nordici – racconta Gallino  – animali che riescono a correre anche fino a 50 km/h e a temperature rigide”.

Il mondiale polacco sarà una faccenda fra i padroni di casa e i temuti atleti del Nord Europa. “Anche i francesi e gli spagnoli, che hanno vinto gli europei, stanno crescendo molto in questa disciplina. Non ho quindi grandi aspettative se non di divertirmi e di fare esperienza” confida Gallino.

Il valdostano sta cercando di far conoscere in Valle d’Aosta il bikejoring e le discipline affini. 

Al momento l’offerta per chi ama far sport con i propri cani è limitata. A Cervinia è possibile con dei professionisti praticare lo slegdog, a La Magdeleine c’è un percorso di ciaspole aperto anche ai cani e a breve potrebbe arrivarne uno anche a Chamois.

“Mi piacerebbe portare lo scijoring ovvero lo sci di fondo con i cani ma al momento ho trovato resistenze da parte dei gestori degli impianti” svela il proprio sogno nel cassetto Gallino  “In Italia ci sono circa 5 milioni di cani, uno ogni tre persone. Se lavori su questo segmento, dando accesso alle piste da sci ai padroni e ai propri animali, il tutto ovviamente regolamentato, crei un indotto turistico”. A crederci in Italia finora è stata la Toscana mentre all'estero – in Svizzera ma soprattutto nei paesi nordici –  già da tempo è possibile far sport con il proprio animale.

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