Il Tor des Géants con una gamba sola e oltre 40mila firme. La sfida è ora contro la normativa

L’aspirante gigante Francis Desandré, 47 anni, di Quart, amputato al di sotto del ginocchio all’età di 21 anni non potrà correre il Tor perché il regolamento e le normative non permettono l'acceso ai disabili. Lanciata una petizione online
Sport

Rischia di frantumarsi sullo scoglio della burocrazia il sogno di Francis Desandré, 47enne di Quart, di correre il Tor des Géants. L’uomo, amputato ad una gamba dopo un incidente sul lavoro a soli 21 anni, aveva lanciato la sfida al trail più duro del mondo – 330 chilometri, 24.000 metri di dislivello positivo, un tempo massimo di 150 ore – nei mesi scorsi iniziando un duro lavoro di allenamento.

“La montagna è una passione – spiegava Desandré – che è nata all’età di 14 anni quando aiutavo mio padre in alpeggio facendo il mulattiere sotto Cuney. L’amore per il Tor è arrivato invece fin dalla prima edizione quando il mio vicino di casa ha iniziato a prendervi parte e io a seguirne da vicino le gesta, di lui e di altri amici”.

Per realizzare il suo sogno Francis ha dato vita al progetto sportivo gamba in spalla con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica a cambiare atteggiamento nei confronti della disabilità. Nei mesi scorsi Desandré aveva preso contatti con l’organizzazione che gli aveva ventilato la possibilità di offrirgli una wild card per correre il Tor. “Purtroppo per me quella gara è finita ora prima di iniziare” dice Francis. La doccia fredda è arrivata meno di un mese fa: per l’organizzazione dell’Ultra trail non sarebbe, infatti, possibile la partecipazione di Desandré perché il regolamento e le normative non ammettono gli atleti disabili a questo genere di corsa in montagna.

L’uomo non si è perso però d’animo e ha lanciato, tramite il blog Gamba in Spalla, una petizione online per chiedere al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, all’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Comitato Paralimpico Italiano, alla Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali e alla UISP, di intervenire. In solo due settimane la sottoscrizione ha già raccolto oltre 42mila firme. Il sogno di Francis è tornato a correre.

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