Riforma del terzo settore: Luigi Bobba ad Aosta “è un riconoscimento pieno per questo mondo”

Il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ieri ad Aosta per partecipare alla Consulta del volontariato, è intervenuto sulla Riforma del terzo settore a cui ha lavorato.
Il pubblico delle associazioni presenti all'incontro con Luigi Bobba
Società

"Un riconoscimento pieno alle realtà del terzo settore da parte delle istituzioni, che traccia l'identità, le attività e le finalità di questo mondo": questo per Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ieri ad Aosta per partecipare alla Consulta del volontariato, è il cuore della riforma del terzo settore approvata a livello nazionale. Un riconoscimento per usare ancora le parole del sottosegretario che si traduce "in un investimento" ovvero  "il modo migliore per combattere le diseguaglianze nel nostro paese". 

Ad ascoltare il sottosegretario Bobba, intervenuto ieri alla Sala Bcc di Via Garibaldi, una platea folta composta dai responsabili delle associazioni di volontariato, delle cooperative sociali e delle fondazioni che operano in Valle d'Aosta, oltre al padrone di casa l'Assessore alla Sanità Salute e e Politiche sociali Luigi Bertschy e al dirigente dell'Assessorato Gianni Nuti.

Luigi Bobba ha centrato il suo intervento, in particolare, sui risultati attesi dalla riforma. Che sono tanti e ambiziosi. "Ci aspettiamo un incremento della disponibilità all'impegno da parte dei cittadini" che per Bobba  è "uno degli indicatori del benessere di una comunità". E ancora questo provvedimento, per cui sono attesi ancora diversi decreti attuativi, vuole fare del terzo settore un universo strutturato, orientato a rispondere alle nuove sfide del welfare, dare piena cittadinanza all'impresa sociale, sviluppare il servizio civile facendolo diventare universale. 

Le tappe per la piena attuazione del provvedimento che riordina il settore sono ancora molte ma alcune date sono già stabilite: entro febbraio 2019 la norma prevede che sia istituito a livello regionale il Registro unico del Terzo settore, con sezioni diverse "che non cancellano le identità di ciascuno" ha sottolineato Bobba.

 

 

 

 

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