Cordoglio dell’Anpi per la morte dei partigiani Renzo Coquillard e Guerrino Venturella

Renzo Coquillard era nato ad Aosta il 3 agosto 1925. Nome di battaglia “Cocchi”. Guerrino Venturella era nato il 20 marzo del 1916 a Lonigo, in provincia di Vicenza. Nel periodo della Resistenza entra nella “Vertosan”.
Società

Profondo cordoglio per la morte dei partigiani Renzo Coquillard e Guerrino Venturella viene espresso in una nota dall’Anpi. I due partigiani sono scomparsi in questi giorni.

Renzo Coquillard era nato ad Aosta il 3 agosto 1925. Nome di battaglia “Cocchi”. Apparteneva al 13° Gruppo Émile Chanoux, in cui era entrato l’8 agosto 1944. Dal 30 agosto 1944 fece parte del Gruppo Arturo Verraz di Cogne con il quale partecipò alle azioni più importanti contro i tedeschi. Anche lui, come la maggioranza dei partigiani di Cogne, dovette lasciare questa zona dopo l’attacco nazifascista del 2 novembre 1944. Passò quindi in Francia per rientrare in Italia il 2 maggio 1945.

Guerrino Venturella, nato il 20 marzo del 1916 a Lonigo, in provincia di Vicenza, durante l’alleanza dell’Italia con la Germania, aveva partecipato alle guerre del 1940, sul fronte occidentale. Nel periodo della Resistenza, con il cambiamento di Alleanza, non esitò a scegliere il campo e decise di combattere nelle formazioni partigiane. Entra quindi nella “Vertosan”, comandata da Andrea Pautasso “Bert”, acquartierata dalla primavera del 1944 a Saint-Nicolas. Vi entra all’inizio dell’estate 1944, accompagnato, come lui stesso ricordava alcuni anni fa, da un collega di lavoro, Guglielmo Boldrini, che come lui lavorava in Cogne (Entrambi erano alle dipendenza di Giovanni Marchese, quadro inferiore alla stabilimento e presidente degli adulti Azione cattolica).
Protagonista del rastrellamento nazifascista del 30 luglio 1944, fece parte della squadra di Vedun, che la sera stessa della terribile giornata, si trasferirà a Runaz, per poi salire verso Planaval. Passato con una parte della Vertosan in Valsavarenche sotto il comando di Rolando Robino, partecipa alla difesa di questa Valle, nel momento cruciale in cui i nazifascisti riprendono le Valli, occupate nell’estate dai partigiani. Dopo questa fase di inteso impegno, durato dall’inizio di ottobre al 3 novembre 1944, è costretto a divallare dalla Valsavarenche in territorio francese insieme agli altri partigiani di Valsavarenche e di Cogne, in seguito al noto attacco nazifascista. Potrà rientrare in valle solo a guerra finita.

 

 

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