“Semaforo verde” dalla Regione, approvato il bando per la progettazione di “Aosta in bicicletta”

L’importo a base di gara per i servizi in aggiudicazione è di 240mila 282 euro, calcolati sul costo totale dell’opera, definito in 2 milioni 823mila euro. Paron: "Punto di svolta, si potranno fare le gare per cominciare i lavori”. L'obiettivo è il 2021.
Le biciclette rosse messe a disposizione dal Comune di Aosta
Politica

Il rischio di perdere i fondi Europei era concreto, ma ora il pericolo sembra evitato. E “Aosta in bicicletta”, la rete di collegamento tra le varie piste ciclabili attorno al Capoluogo e quelle che si diramano sul territorio cittadino, può cominciare a prendere forma. Dall’Assessorato regionale alle Opere pubbliche, infatti, è arrivato il 18 maggio scorso il Provvedimento dirigenziale che approva il bando e il Disciplinare di gara per l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva, e che comprende anche l’individuazione – tra gli altri – della Direzione dei lavori per la realizzazione dell’opera.

L’importo a base di gara per i servizi in aggiudicazione è di 240mila 282,86 euro, calcolati sul costo complessivo dell’opera, definito in 2 milioni 823mila 006 euro, con la parte progettuale coperta dai fondi europei, e i lavori e parte del progetto finanziati da fondi statali.

Insomma, si intravede la “luce in fondo al tunnel”: “Questo è uno dei passaggi fondamentali – spiega l’Assessore comunale, con delega alla Mobilità, Andrea Edoardo Paron – per aprire una gara da tempo attesa. È un punto di svolta perché con l’approvazione del progetto esecutivo si potranno fare le gare per cominciare i lavori”.

Lavori che, oltre alla realizzazione infrastrutturale della rete di pista ciclabile – con interventi in tre fasi – prevedono tutta una serie di servizi aggiuntivi come l’installazione di rastrelliere per favorire l'“intermodalità” (ovvero agevolare gli scambi bici/treno, bici/bus, bici/automobile, bici/pedonalità), il potenziamento del “bike sharing” tradizionale con l'affiancamento di postazioni di “bike sharing” elettrico in punti strategici della città; l’adozione di misure contro il furto delle biciclette come l'installazione nei pressi della stazione ferroviaria di un “deposito protetto”; l’installazione di dispositivi per facilitare gli attraversamenti sotterranei o sopraelevati; la creazione di una “ciclofficina” per l'autoriparazione e la manutenzione della  propria bicicletta e la realizzazione di un Applicativo di infomobilità” georeferenziato e plurilingue per computer, smartphone e tablet per  promuovere i circuiti turistici e culturali della Valle. 

Resiste qualche insicurezza sui tempi, visto che parecchio ne è passato, ma l’obiettivo resta il 2021. Anche perché non c’è grande scelta: “Nel 2021 si conclude il biennio per i finanziamenti – spiega ancora Paron –, quindi siamo costretti a rispettare i tempi. Il problema era aspettare l’approvazione della gara di progettazione, e nel frattempo, in mezzo, c’è stata l’istituzione del Nuovo codice degli appalti. Questo ha fatto sì che si dovesse rivedere il cronoprogramma, ma si sta cercando di accorciare i tempi”.

La palla ora passa alla Stazione unica appaltante, anche se i progetti per gli amanti delle due ruote non si esauriscono qui, con Paron che anticipa un paio di piani del Comune: “Stiamo lavorando ad un progetto nuovo di ‘bike sharing’ – spiega ancora l’Assessore –, stiamo lavorando per il bando di gara e contiamo di svilupparlo entro quest’anno. Il ‘bike sharing’ si sta evolvendo alla velocità della luce, e ne stiamo studiando uno per i cittadini e uno per i turisti con caratteristiche diverse. In questo senso ci stiamo orientando, per il controllo delle biciclette, su un nuovo modello interessante in uso in Trentino, forse meno innovativo di altri ma più sicuro”.

Qualcosa, intanto, è già pronto: “Le nuove rastrelliere per la città sono arrivate – chiude Paron –, e nei prossimi mesi le installeremo, stiamo solamente finendo la verifica con la Soprintendenza ai Beni Culturali”.

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