Raimondo Donzel entra in Giunta ma per la sua elezione ritornano i franchi tiratori

Dopo un intero pomeriggio di discussione Raimondo Donzel può salire fra gli scranni della Giunta regionale. L’allargamento di maggioranza è realtà con il sacrificio compiuto da Stella Alpina.
Politica

Dopo un intero pomeriggio di discussione Raimondo Donzel può salire fra gli scranni della Giunta regionale. L’allargamento di maggioranza è realtà con il sacrificio compiuto da Stella Alpina. A salutare il Rollandin ter è però il ritorno dei franchi tiratori. Il neo assessore raccoglie infatti solo 19 dei 21 voti disponibili, 12 contrari, 3 bianche e una nulla.

“Veniamo da un periodo di difficoltà” ha ricordato il Presidente della Regione, Augusto Rollandin “Abbiamo cercato di trovare la possibilità di lavorare insieme con tutte le forze politiche, qualcuno si è sfilato mentre altri hanno continuato a lavorare nella logica di contatto e interconnessione per agevolare la risoluzione dei problemi. Questo è l’obiettivo con cui allarghiamo la maggioranza che si muove oggi su obiettivi molto concreti e seri”. Un accordo, quello con il Pd, definito da Rollandin “utile e che non ha nulla a che fare con i posti”.

Prima di entrare ufficialmente fra i ranghi della Giunta, Donzel ha fatto da pungiball per gli ex colleghi di minoranza. “Oggi si sancisce definitivamente un accordo politico con cui Renzi pianta la sua bandierina sulla Valle d’Aosta” ha detto Patrizia Morelli mettendo in fila una serie di stoccate al nuovo assessore: “Non si può ergere a salvatore della patria”, “mi spiace che si voglia dare una parvenza nobile a qualcosa che di nobile non ha nulla”, “avete tradito il patto con gli elettori”. Dal galletto, oltre alle critiche è arrivato anche il rammarico per “la fine di un’era, nove anni in cui abbiamo lavorato gomito a gomito, nove anni di battaglie fuori e dentro l’aula”. Sentimento che non trova concordi i grillini. "Non c’è da fare nessuna tragedia per l’uscita del Pd dalla minoranza anzi Donzel facci sognare" ha ironizzato Ferrero. "Alla fine dei conti è stato solo uno scambio, poi forse il Pd ci aiuta a portare da Roma alcuni soldi che potranno servire alla popolazione" ha aggiunto Roberto Cognetta. Minoranza che promette comunque di voler continuare a fare opposizione. “Questo accordo non ha messo all’angolo la minoranza, noi continueremo a fare le nostre battaglie” annuncia Elso Gerandin di Uvp “La Renaissance è viva nei valdostani e in chi crede nella politica della trasparenza”.

Risponde con pacatezza l’indiziato numero uno, al quale questo pomeriggio è stato di fatto interamente dedicato, ovvero Raimondo Donzel: “Non mi aspettavo che un passaggio politico potesse scemare in un processo personale. I tanti attestati di stima di questi anni sono stati solo opportunismo politico". E sulle accuse di aver lavorato solo per arrivare ad una poltrona, il di li a poco assessore ribatte: "Lo scopo della mia vita sono i miei quattro figli e comunque ho un lavoro sicuro al di fuori del consiglio regionale. Il Pd ha creduto in un progetto politico a lungo respiro e che non esclude nessuno a priori, proviamo a lavorare e più delle parole parleranno i fatti”.

Due ordini del giorno bocciati
Poco prima di procedere con l’elezione del nuovo assessore l’aula ha bocciato due ordini del giorno. Il primo, questa mattina, sollevava una questione pregiudiziale. In particolare l’opposizione, ricordando la sottoscrizione da parte del Pd del programma elettorale comune nel 2013 con Uvp e Alpe e il fatto che lo stesso gruppo non avesse a suo tempo votato l’attuale governo regionale, chiedeva l’azzeramento dell’intero esecutivo e la nomina di un nuovo governo.
“Chi ha sottoscritto davanti ad un notaio un certo programma elettorale non può aderire ad un programma sottoscritto da altri, il collega Donzel vuole entrare in un governo che non ha votato, non ci sembra corretto” ha detto stamane Laurent Vièrin.
Iniziativa che non ha colto di sorpresa Rollandin: "Come è vero che c’è qualcuno che entra in maggioranza, c’è stato anche qualcuno che la maggioranza l’ha abbandonata, tradendo il patto con gli elettori".

Respinta anche la richiesta di Alpe, Uvp e M5S di ridurre il numero di assessorati: “Un ordine del giorno semplicissimo – ironizza sempre Laurent Viérin – uguale a quello presentato durante l’insediamento del governo nel 2013. L’abbiamo fotocopiato togliendo solo la firma di Donzel. Tutti i partiti hanno proposto, in campagna elettorale, la riduzione degli assessorati, nella fattispecie quello all’Ambiente. Chiediamo quindi al futuro assessore Donzel di portare avanti la prima battaglia fatta qui assieme, una cosa che si può fare subito”.
Proposta rimandata al mittente dal Presidente Rollandin: “La proposta in campagna elettorale c’era – spiega –, ma ci sono stati cambiamenti radicali, anche in seguito al referendum. Ora, a metà legislatura, non ci sono elementi per ridurre il numero degli assessorati. È ora importante mantenerlo anche per i numerosi punti interrogativi sui rifiuti che ha la popolazione e che necessitano di risposte”.

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