Nicoletta Spelgatti candidata alla Presidenza della Regione: “Da oggi si cambia”

Nel suo discorso Spelgatti richiama l’azione che la sua Presidenza ha in mente: "Tutti abbiamo dovuto fare un passo indietro. È però un programma coraggioso, che esprime volontà di imprimere una svolta decisiva alla storia della Regione".
Nicoletta Spelgatti, Presidente della Regione
Politica

Nicoletta Spelgatti si presenta al Consiglio regionale. Sulle sue spalle – fatto noto da tempo – il peso della chiamata a guidare la Valle da Presidente della Regione in pectore. Nel suo discorso l’avvocata leghista richiama l’azione che la sua Presidenza ha in mente, un’azione, per sua stessa ammissione, frutto inevitabile di qualche compromesso tra le parti: “Chiedo a tutti di aiutarci – spiega -. Questo non è il programma di nessuna delle formazioni che compongono la maggioranza, perché tutti abbiamo su alcune cose dovuto fare un passo indietro. È però un programma coraggioso, che esprime volontà di imprimere una svolta decisiva alla storia della Regione”.

“Ho già detto che non siamo qui a fare processi” dice Spelgatti, ma aggiunge anche che “da oggi, si cambia”, e lo fa elencando i punti del suo nascente governo: anzitutto la “discontinuità con la passata politica” attraverso strumenti legislativi che “assicurino la terzietà, imparzialità ed efficienza dell’amministrazione rendendola trasparente”.

Da qui i punti-chiave: dalla revisione del modello delle partecipate, con la definizione di una “chiara strategia industriale e di sviluppo per i principali settori dell’economia valdostana”, fino alla “ottimizzazione della loro ‘governance’” che parta dalla possibile di una costituzione di una società unica che accorpi tutti gli impianti a fune che garantisca la sopravvivenza delle piccole e medie stazioni.

Spazio anche alla ricostruzione dei rapporti con lo Stato italiano e con l’Unione Europea, per la “devoluzione di nuovi poteri e competenze”, alla ricerca di “maggiori margini di manovra fiscale”; ed un “principio d’intesa sulle riforme statutarie”, per procedere alla – da anni – agognata riforma dello Statuto Speciale.

Nel sociale, Spelgatti parla di un “nuovo welfare pensato specificamente per gli anziani e la prima infanzia, e maggiore attenzione per le politiche giovanili, del terzo settore e dell’associazionismo”, e programmi di assistenza, sostegno ed esenzione alle fasce più deboli e alle disabilità.

Riguardo la Sanità, la ricetta-Spelgatti parla di già attenzione a quella pubblica, la riduzione delle liste d’attesa, il potenziamento della medicina territoriale, ma anche una maggiore prevenzione ed una strategia per evitare l’“esodo delle professionalità qualificate e, anzi, invertirne la tendenza”, passando anche per la revisione del già approvato progetto dell’Ospedale Parini da far rispondere maggiormente alle necessità dei valdostani.

In campo, la nuova maggioranza Lega, Ac-Sa-Pnv, Mouv’ e Alpe mette anche la “ridefinizione di un piano strategico” per il sostegno alle micro, piccole e medie imprese e la tutela delle professionalità valdostane, la riattivazione del comparto edilizio, le defiscalizzazioni per imprese e cittadini e facilitazioni fiscali per attrarre nuovi investimenti. Dall’altro lato il programma “del cambiamento” punta anche a una politica di riduzione di Imu e Tasi, riduzione della pressione fiscale sulle seconde case e sulle prime date in comodato d’uso, ma anche un”marchio unico ‘Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste’” per promuovere le peculiarità regionali.

Più prettamente di matrice “leghista” Spelgatti chiede un Osservatorio della Legalità – o una Commissione Speciale – per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata, e l’apertura di un “tavolo” con lo Stato per discutere il fenomeno dell’immigrazione.

La discussione della sua elezione a Capo dell’Esecutivo si terrà nel pomeriggio. Ma intanto Spelgatti lancia la volata allo scranno di Presidente della Regione: “Dobbiamo ripartire, ripulire la Pubblica amministrazione dalle incrostazioni e dai personalismi che ne hanno gravemente minato l’azione. Dobbiamo passare ad modello in cui gli sforzi, il lavoro e gli investimenti privati siano veri i motori di un cambiamento epocale nel quale il ‘Pubblico’ deve garantire che non sarà malgestito e che le proprietà dei cittadini non siano in discussione o a rischio”.

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