Matteo Salvini: “La Lega è l’unica scelta possibile se si tiene all’autonomia”

Il segretario federale della Lega Nord per il comizio di chiusura. “Domenica avete da fare un bel po’ di pulizia, qualcuno per anni si è riempito la bocca della parola autonomia per farsi gli affari propri”
Matteo Salvini
Politica

Matteo Salvini arriva ad Aosta quando sono passate le 18. Ad attenderlo all’Hostellerie du Cheval Blanc microfoni e telecamere, a cui si concede nel corso di una conferenza stampa, ma soprattutto tanti cittadini. Nella sala conferenze dell’albergo vengono tolte le poltrone e le persone – più di 500 –  si accalcano ai piedi del palco dove di lì a poco il “capitano” entra accompagnato da cori e un lungo applauso, mentre sventolano numerose bandiere della Lega.

Prima di parlare delle trattative romane, il segretario federale della Lega va all’attacco degli avversari politici locali, l’Uv in testa con il suo comandante Augusto Rollandin, al centro negli ultimi mesi di scottanti inchieste giudiziarie. “Domenica avete da fare un bel po’ di pulizia, qualcuno per anni si è riempito la bocca della parola autonomia per farsi gli affari propri” – incalza la platea Salvini  – “La parola autonomia è una parola sacra che significa rispetto, identità, tradizione, orgoglio, penso che chiunque tenga all’autonomia domenica ha solo un’unica scelta possibile: la Lega. Tutti gli altri con l’autonomia non c'entrano niente.”

Batte il ferro quando è caldo Salvini. “Autonomia non significa libertà di truffa, clientela e di sperperare i soldi altrui.”.

Guardando le tante persone accorse ad ascoltarlo, il segretario del Carroccio ricorda come qualche anno fa bastavano delle sale piccole per accogliere i comizi. “Onore a chi è partito e ci ha creduto”. Poi rivolto ai candidati Salvini si dice orgoglioso "che sotto la bandiera della Lega ci sia la gente migliore di questo territorio”.

L’appello, quindi, agli elettori “non fatemi fare brutta figura, abbiamo vinto in Molise e in Friuli. Domenica tocca a voi”. Ma anche a chi sceglierà l’astensionismo “chi rinuncia al diritto di votare, per 5 anni stia zitto e non rompa le palle”.

Dalla realtà locale al nazionale, con la platea che esplode in un boato quando promette la “chiusura di tutti i campi rom”, “il sacrosanto diritto alla legittima difesa in casa propria”, di "smontare pezzetto per pezzetto quell'infamia della Legge Fornero" e ancora di "quantomeno dimezzare i 5 miliardi a bilancio per mantenere" gli immigrati.

Programma di governo in dirittura di arrivo, nel quale oggi, annuncia Salvini “abbiamo fatto inserire la tutela dell’economia e dell’agricoltura di montagna”.

“Sto cercando di percorrere una via più difficile – ammette il segretario federale –  non so se arriverò fino in fondo, ma ho voluto alzarmi dalla poltrona e provare a scrivere qualcosa che serva al futuro di questo paese e dei nostri figli”.

Poi un avvertimento rivolto a chi dovrà dare il via libera al governo M5S e Lega: "Agli attacchi esterni ci siamo abituati – dice Salvini – Se invece si fossero degli impedimenti interni alla nascita di un nuovo governo, noi non staremo zitti. Se il governo non parte, torneremo davanti a 60 milioni di italiani per chiedere la maggioranza assoluta per farlo per conto nostro". 

Il video della conferenza stampa

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