Le dimissioni? “Un atto di chiarezza” per i 18. “Un golpe bianco” secondo Cognetta

Il consiglio regionale dopo la discussione delle dimissioni è stato sospeso e rinviato.
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Politica

E ora? Cosa succederà dopo le dimissioni dell’Assessora Certan e di tutto l’Ufficio di presidenza? La crisi è davvero al buio?
Verrebbe da rispondere di no. La luce in fondo al tunnel – in realtà una breve galleria – si vede eccome, e porta dritto alla mozione di sfiducia costruttiva. Per arrivarci i 18 (Alpe, Pnv, Stella Alpina, Uv, Uvp con la consigliera Rini) hanno solo deciso di variare leggermente il copione dei ribaltoni, andati in scena nella scorsa legislatura. Una scelta legata anche alla ritrosia dei rispettivi movimenti che hanno chiesto di riportare la discussione politica fuori dal Palazzo. Il confronto fra i movimenti si annuncia però breve, perché a dicembre un bilancio regionale va varato. E sembra che i 18 vogliano assumersene la responsabilità.

“C’era bisogno di un momento di chiarezza per la popolazione e per i movimenti di cui siamo portatori di idee” dice in aula il capogruppo di Uv Renzo Testolin, spiegando le dimissioni arrivate questa mattina. “Oggi ci sono stati dei passi in avanti importanti che possono riaprire dei dialoghi indispensabili”.
Dai banchi dell’ex maggioranza Pierluigi Marquis di Stella Alpina parla della “necessità oggi più che mai di trovare delle soluzioni, che non possono esser pasticciate ma che possano esser in grado di risolvere i problemi dei valdostani”. E Emily Rini: “Dobbiamo trovare delle convergenze sui temi, nuovi modi di discutere e condividere perché questa bagarre, caciara non fa bene alla nostra regione”.
Chiede altri passi indietro invece Laurent Viérin di Uvp: “La vecchia politica oggi ha cercato di dire che quando non ci sono più i numeri si va a casa. Noi ci aspettiamo un senso di responsabilità da parte di chi ha dei ruoli in Giunta”.

A difendere l’operato della Giunta è Andrea Manfrin: “Spiegheremo con molta forza l’operazione che sta dietro a queste dimissioni”.
“Non è un accordo di palazzo? – aggiunge il capogruppo del Carroccio – Ma se in questi mesi abbiamo assistito a riunioni per convincere gli uni e gli altri a firmare”.
Annunciando le sue dimissioni da presidente della II Commissione, Roberto Cognetta di Mouv’ battezza gli eventi della mattina come “un golpe bianco, senza spargimento di sangue”. Poi sui mesi del Governo Spelgatti “ha atto quello che poteva fare in una situazione in cui c’era una parte della maggioranza che remava contro”.

Imbarazzo viene espresso invece da Impegno Civico con Daria Pulz. “Sono anni che questa Regione non ha un vero governo con prospettive chiare e oggi raccoglie i frutti di aria e vuoto che circolano sui cieli della Valle d’Aosta”.

Si dice invece “perplesso” Luigi Vesan. “Ci rendiamo conto che il primo passo della grande Réunion dell’Uv non nasce con l’atto che tutti quanti aspettiamo da mesi, una mozione di sfiducia costruttiva, che poteva far andare avanti i lavori, ma con un atto di dimissioni”.

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