Impegno Civico: “Valdostani liberi di votare senza condizionamenti”

La lista composta da candidati provenienti da comitati e associazioni ha presentato ieri sera all'auditorium di Villair alcuni punti del suo programma. Si è parlato di rifiuti, gioco d'azzardo, acque, agricoltura, aeroporto, disabilità.
Andrea Padovani
Politica

“Questa legislatura si è aperta e chiusa con vicende giudiziarie, anche riguardo allo scambio di voti: lo spoglio centralizzato contrasterà questo fenomeno grave, non permettendo di controllare la volontà degli elettori”. Il consigliere regionale uscente Alberto Bertin ha spiegato così la scelta di scrutinare le schede in quattro grandi aree: “ci saranno circa 20 mila schede da contare per area”, spiega.

Si tratta di una decisione che in Consiglio Valle era stata proposta in particolare dallo stesso Bertin e sullo spoglio centralizzato hanno insistito anche altri interventi, durante il comizio della lista di Impegno Civico che si è tenuto all'Auditorium di Villair di Quart.

Ad esempio Jeanne Cheillon, candidata e presidente dell'associazione Valle Virtuosa, ha ricordato come “durante la lotta del 2012 contro la realizzazione del pirogassificatore abbiamo vissuto con la nostra pelle una mancanza di libertà e democrazia, con persone che ci venivano a cercare dopo aver firmato le nostre petizioni, chiedendoci per favore di cancellarle da quell'elenco perché temevano ripercussioni”.

Impegno Civico, per presentare il suo programma sul territorio, utilizza le storie delle battaglie portate avanti dai propri candidati, praticamente tutti impegnati in comitati e associazioni che portano avanti cause politiche: “Qui ognuno vale per sé – sostiene il candidato Sauro Salvatorelli, medico ed ex consigliere comunale di minoranza a Quart – ci sono tante persone che portano il loro, non c'è uno che sbaglia per tutti”.

A riassumere per grandi linee alcuni concetti e punti del programma portati avanti dai singoli della formazione ci ha pensato invece, in chiusura, l'altro consigliere regionale uscente, Andrea Padovani: “Riguardo al consumo del suolo noi diciamo 'basta' – afferma – per le opere pubbliche intendiamo muoverci tra il riassetto del territorio e la manutenzione dell'esistente, concordando con la popolazione il destino dell'ampliamento dell'ospedale Parini e del cantiere dell'Università”.

Padovani ha parlato anche di acque: “Bisogna dirlo chiaramente – dice – lo sviluppo dell'idroelettrico è ormai finito perché tutti gli impianti costruiti e in costruzione hanno fatto sì che il patrimonio dell'acqua è ormai arrivato al limite”.

Il tema era già stato affrontato durante l'intervento di Lucia Bertorello, impiegata e consigliera comunale di Champdepraz, oltre che presidente del consorzio di miglioramento fondiario dello stesso paese: “Ci vorrebbe qualcuno che aiuti i consorzi nella difesa delle acque perché un consorzio è composto da una moltitudine variegata di persone e non tutte sono informate”

“Siamo in contenzioso legale da quattro anni con aziende dell'idroelettrico che hanno commesso abusi riguardo all'uso delle acque – racconta – e la Regione non fa pagare chi ha fatto quel che non doveva”. “Serve applicare fino in fondo il piano di tutela delle acque – conclude – se tu hai abusato di una subconcessione, questa subconcessione forse te la devono togliere”.

Tra i tanti temi trattati, sempre Bertorello ha parlato di persone con disabilità, insistendo sulla necessità di aiutarle a cercare lavoro e proponendo di aprire le strutture assistenziali anche a chi può contare sul sostegno della famiglia: “Può succedere che una famiglia, anche se c'è e non ha nessun problema, voglia passare un mese in pace – spiega – e dovrebbe poter lasciare la persona disabile in una struttura adatta, come, allo stesso modo, chi ha una disabilità, quando si stufa di stare con la famiglia, dovrebbe poter avere un'opportunità per cambiare aria”.

Negli altri interventi, Cheillon ha insistito sulla “necessità di portare fino in fondo la nostra battaglia contro il pirogassificatore, arrivando a rifiuti zero, cosa che si può ottenere soltanto con la raccolta porta a porta in tutta la Valle, l'unica in grado di tracciare i comportamenti del singolo utente”.

Clémy Sandon, impiegato, ha raccontato della sua esperienza di apicoltore e agricoltore: “In Valle d'Aosta l'uso dei pesticidi neonicotinoidi è un problema – racconta – per colpa di questi perdiamo api, ad esempio l'anno scorso ci sono stati posti nei quali se ne sono perse il 100 per cento”.

Alexandre Glarey, funzionario comunale, ha parlato invece della sua battaglia, condotta nell'Arci, contro il gioco d'azzardo e le ludopatie, attaccando i tentennamenti della politica che hanno visto la sospensione del regolamento comunale di Aosta in materia: “La maggioranza unionista ha deciso di appoggiare le lobby”, sostiene.

Infine Paolo Meneghini, ingegnere e pilota, ha parlato dell'aeroporto Corrado Gex, chiedendo di “declassarlo per tornare a dedicarlo all'uso di aerei più piccoli e far tornare il volo sportivo e gli alianti, per il quale la Valle d'Aosta è riconosciuto come uno dei migliori posti al mondo”.

“Pretendere di avere voli commerciali è una soluzione sbagliata, per la conformazione geografica intorno alla pista e perché costerebbe 7-8 milioni di euro l'anno per poco più di 6 mila passeggeri – spiega – in più per avere il volo commerciale si è distrutto tutto il volo turistico e di alianti, perché non si può più circolare con le auto all'interno dell'aeroporto, cosa necessaria per gli alianti, bisogna passare al metal detector e i familiari di chi vola non possono entrare”.

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