Il consiglio regionale dà la propria ricetta per salvare la casa da gioco

Approvata la proposta di legge presentata dalla II Commissione. Un ordine del giorno, approvato all'unanimità, impegna il Governo a rivedere “radicalmente l’organizzazione della Casinò Spa" e a valutare eventuali finanziamenti legati al piano di rilancio.
Consiglio regionale, aula
Politica

Nonostante le audizioni del pomeriggio il Consiglio regionale va avanti sulla proposta di legge della II Commissione: prima il piano di rilancio e poi eventualmente i soldi. A ribadire il concetto un ordine del giorno, approvato all'unanimità dopo una lunga mediazione politica, che impegna il Governo regionale a rivedere “radicalmente l’organizzazione della Casinò Spa (amministratore unico, collegio sindacale e i quadri con funzioni di responsabilità) e a verificare la reale situazione gestionale e valutarne un’eventuale necessità di finanziamento legata all’attuazione del piano di rilancio”. Con l’Odg arriva anche il via libera dell’aula, sempre all’unanimità, alla proposta di legge della II Commissione, iscritta in via d’urgenza. 

I cinque articoli prevedono che “entro 60 giorni” sia presentato dall'organo di amministrazione della società “un piano di ristrutturazione aziendale che precede e accompagna eventuali interventi finanziari emergenti da una precisa e chiara situazione patrimoniale ed economica”. Il piano, approvato dal Consiglio regionale, sarà vincolato “trimestralmente all’impegno da parte della Casinò di trasmettere al Consiglio una relazione riguardante lo stato di attuazione”. E' previsto poi l’insediamento di un nuovo consiglio di amministrazione e di un nuovo collegio sindacale, affiancati eventualmente da un collegio di saggi, “a garanzia di trasparenza e partecipazione di tutto il Consiglio regionale”. Sul fronte dei finanziamenti la proposta di legge immagina che la regione “possa sostenere anche finanziariamente il Casinò comunque sempre e solo successivamente all’approvazione del piano di ristrutturazione aziendale da parte del Consiglio regionale, piano che dovrà prevedere il recupero della capacità finanziaria anche sul mercato bancario privato in compartecipazione con terzi soggetti”. 

A far buon viso a cattivo gioco è un tiratissimo Presidente della Regione. “Il fatto di essere arrivati ad una proposta condivisa – ha detto Rollandin – non la vedo come una rinuncia di certe posizioni, anzi andiamo nella direzione opportuna e voluta”. Il Presidente ha, quindi, ricordato come la proposta di legge riprende l'articolo 3 del ddl depositato nelle scorse settimane, nella parte in cui prevedeva entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge un piano di ristrutturazione aziendale.

Lettura che non è piaciuta alla minoranza. “Ancora una volta lei ha fatto sua una cosa che non era sua” ha sbottato Roberto Cognetta del M5S. “La situazione attuale è frutto della politica da lei messa in campo quindi se i lavoratori soffrono è colpa sua”. E Albert Chatrian di Alpe: “A questo punto viene da chiederci se il percorso che abbiamo fatto l’ha fatto lei o noi?  Questa è un’abilità geniale”.

Sulla proposta di legge il relatore Leonardo La Torre ha parlato di "risposta chiara e leggibile da tutti i valdostani per affermare la centralità della Casa da gioco, ma anche il rispetto per tutti i settori produttivi della regione che hanno la medesima priorità". Per Luigi Bertschy di Uvp "oggi si mette la parola fine al fallimento gestionale di questo ultimo periodo".

A uscire con l’amaro in bocca dalle tribune del Consiglio i sindacati che senza mezzi termini parlano dell’apertura di una situazione di caos per la casa da gioco prospettando l’arrivo già nei prossimi giorni delle tanto paventate lettere di licenziamento. 

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