Fra ré-Union e spaccature, il nodo da risolvere rimane sempre Augusto Rollandin

Nell'agosto valdostano si delinea un governo di salute pubblica sostenuto da un'ampia maggioranza. Ancora una volta il pomo della discordia è l'Imperatore.
Augusto Rollandin nell'aula del Consiglio regionale
Politica

La ré-Union avviata dall’Uvp sotto il nome di Casa degli autonomisti al momento ha innescato una serie di fratture, più o meno volute. Nel Galletto il consigliere Alberto Bertin è uscito nei giorni scorsi alla scoperto scrivendo di non essere “interessato a queste dinamiche politiche che mi lasciano perplesso” augurando comunque “buon lavoro” ai rassembleurs.

Ma è soprattutto laddove tutti gli ex agognano di poter ritornare che le spaccature sono diventate più evidenti nelle ultime settimane. Le riunioni del gruppo Uv sono diventate terreno di scontro fra l’ex Presidente Augusto Rollandin, affiancato dal capogruppo Ego Perron e dal Presidente del Mouvement Ennio Pastoret, e dall’altra l’ex Assessore al Turismo Aurelio Marguerettaz, seguito da buona parte dei consiglieri regionali del Leone rampante. Tutti d’accordo con la spallata al governo Marquis e nel rispondere alla chiamata alle armi agli unionisti arrivata da Uvp, ma è il come arrivarci e con chi a provocare tensioni.

A Rollandin i suoi da giorni chiedono di farsi da parte per facilitare la nascita di un nuovo esecutivo. Richiesta che al momento non è stata presa in considerazione dall’imperatore che anzi avrebbe messo per sé sul tavolo delle trattative la casellina della presidenza del consiglio.

Una poltrona che se anche Uvp potrebbe essere disposta a cedere all’ex Presidente, difficilmente sarà digerita da Alpe e Mouv. Altre pregiudiziali più o meno ufficiali riguardano Ego Perron, l’ex assessore al bilancio coinvolto in alcune inchieste giudiziarie.

Ovviamente come sempre avviene in una trattativa anche l’Uv pone delle condizioni, in primis l’uscita dal governo di Stella Alpina e Pour Notre Vallée a cui non si perdona il tradimento in occasione del ribaltone del marzo scorso.

Ieri l’Uvp è tornata ad incontrare Mouv e Alpe e in serata ha avuto un faccia a faccia con l’Uv. I tempi stringono se si vuole chiudere prima del primo consiglio regionale del 22 settembre.

Il successo del controribaltone o dell’ennesimo rimpasto per dare vita ad un governo di salute pubblica sostenuto da un’ampia maggioranza s’intreccia con la definizione delle alleanze per le prossime politiche e regionali.

A cercare un posto al sole a Roma è Laurent Viérin – l’altro interessato sembra essere Aurelio Marguerettaz – che ha bisogno di un sostegno quanto più ampio per centrare l’obiettivo. Lo stesso dicasi per le regionali dove una coalizione larga è garanzia di governo e governabilità.

Per questo i progressisti non sembrano intenzionati al momento a rompere con la Stella Alpina e Pour Notre Vallée mente l’Uv oggi ha confermato il percorso con Pd e Epav.

In questo gioco al grande "rassemblement" è chiaro che sono a questo punto richieste a tutti delle rinunce. L’unica certezza è come avevano già annunciato i grillini, finirà come in Highlander, all’opposizione ne rimarrà solo uno: il Movimento. 

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