“Federalismo fiscale: un’occasione per la Valle d’Aosta o un pericoloso boomerang?”

"Pro e contro - Il punto di vista di Rivolin e Curtaz" in questo primo numero della loro rubrica si concentra sulla proposta di federalismo fiscale in discussione in Parlamento.
Politica
FEDERALISMO FISCALE: UN’OCCASIONE PER LA VALLE D’AOSTA O UN PERICOLOSO BOOMERANG?

Joseph Rivolin
L’idea di responsabilizzare le amministrazioni pubbliche in merito alla spesa del denaro dei contribuenti, evitando le spese pazze perché tanto paga Pantalone da un’altra  parte del Paese, è senz’altro buona. Non credo si possa parlare di un boomerang per la Valle d’Aosta, dato che qui (salve le dovute eccezioni) gli sprechi sono sempre stati limitati. Il fatto che la Regione esplica anche tutte le competenze della Provincia e molte competenze statali dovrebbe poi garantire un gettito fiscale sufficiente. Peraltro, non si può parlare di vero “federalismo”, visto che lo Stato, gira e rigira, resta unitario. Si riforma partendo dal fondo, cioè dalle tasse, anziché dall’inizio: ossia dalle istituzioni politiche, che dovrebbero riflettere l’unione di enti territoriali sovrani, federati su un piano di parità. Si tratta quindi di un caso di decentramento, che è concettualmente l’inverso del federalismo: o tutt’al più di maggiore autonomia nel quadro del solito Stato regionale, e non federale.

Carlo Curtaz
Federalista è una parolina magica, ottima per i comizi. Tutti paladini del federalismo, in Valle! Ad un'unica condizione: che non si applichi davvero. Federalismo fiscale autentico significherebbe che le Regioni istituiscono e fanno pagare imposte proprie e poi spendono responsabilmente le  risorse ricavate. Nulla di più lontano dalle attuali finanze regionali: lo Stato preleva soprattutto nelle Regioni che producono di più e poi distribuisce ai privilegiati. Fra questi ultimi, la Valle d'Aosta. Detentrice di un record imbattibile: siamo i primi al mondo per quantità di risorse pro capite ricevute. Perché dunque diventare federalisti veri, quando arrivano soldi a palate da tutte le parti, come ci dice ogni anno il bilancio regionale? Meglio dunque proclamarsi federalisti e fare i finti tonti, tanto le proposte  fiscali in discussione a Roma sono un bluff che nulla cambierà. Qui continuerà ad essere scontato governare, spesso male, con i soldi degli altri.

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