Emily Rini lascia l’Union Valdôtaine: “Uv incapace di andare contro certi personalismi”

“Una scelta sofferta ma obbligata - ha spiegato - non era più concepibile un’azione politica senza sbocchi e avulsa dalla realtà, fatta di silenzi nelle riunioni che si pensava potessero invece essere decisive"
Assessore Emily Rini
Politica

“È stata una scelta sofferta ma obbligata, perché non era più concepibile un’azione politica senza sbocchi e avulsa dalla realtà, fatta di silenzi nelle riunioni che si pensava potessero invece essere decisive e di continui rinvii sulla direzione da prendere, con una Union Valdôtaine che nel frattempo continua a perdere progressivamente la sua centralità nel panorama politico regionale, con uno stillicidio di persone che nel tempo se ne sono andate deluse”.

A dirlo Emily Rini, che lascia l’Union Valdôtaine ribadendo i concetti che negli ultimi mesi aveva già sollevato, dapprima appena nel post-elezioni, ed infine abbandonando la Commissione politica che si sta occupando delle trattative per il governo regionale.

Lascia l’Uv, Rini, e spiega la radice della sua decisione: “Bisogna invece lavorare per la Valle d’Aosta e per coloro che, andando a votare il 20 maggio, hanno deciso di dare un’altra possibilità alla politica affinché la stessa torni a essere credibile, costruttiva e lungimirante, operando ‘per’ e mai ‘contro’. Un messaggio che, purtroppo, non ha assolutamente colto l’Union Valdôtaine, incapace di andare oltre a certi personalismi, di abbozzare anche soltanto una seria e schietta autocritica al suo interno e di affrontare questioni forse scomode ma che non possono più essere rimandate. Quello che è mancato e che manca tuttora è un clima sereno per promuovere dialogo e confronto al suo interno, visto che finora chi ha provato a dire la sua nelle sedi opportune, cosa che ho sempre cercato di fare, è quasi sempre stato tacciato come il ‘ribelle’ o il ‘sovversivo’ di turno, senza nemmeno mai aver provato a entrare anche solo per un attimo nel merito delle idee proposte”. 

Il futuro, per l’assessora all’Istruzione uscente, è quello della consigliera regionale indipendente che apre però ad altre possibilità, soprattutto riguardo la tanto agognata maggioranza in piazza Deffeyes, tutta da fare: “Così non si può proprio più andare avanti, a maggior ragione per chi non ha mai avuto problemi a dire quello che pensava, nonostante tutto e tutti. Per contro, non volendo subire passivamente questa situazione, intendo fornire umilmente il mio contributo per valutare se ci sono i presupposti per garantire stabilità politica alla nostra regione e per portare avanti con coraggio e determinazione, come indipendente, le idee e i valori di coloro che hanno riposto in me la loro fiducia, come d’altra parte ho sempre cercato di fare, troppo spesso però nella difficoltà di trovarmi con scelte che non sempre hanno trovato la condivisione che mi sarei auspicata. Ricerca di una governabilità che deve forzatamente passare attraverso la condivisione di punti programmatici chiari ed effettivamente realizzabili; in mancanza di ciò, l’unica alternativa sarà il ritorno alle urne”.

La risposta, per Rini, è ricompattare il fronte autonomista, ma con presupposti diversi dagli attuali: “Vorrei inoltre lavorare affinché il mondo autonomista si possa un giorno ricomporre in un’ottica di dialogo e di confronto sereni e di maggior rispetto delle persone, che ultimamente ho notato essere venuto meno, anche soltanto nell’ambito dell’ultima campagna elettorale. Non è scegliendo di non decidere, optando per rimanere fermi e silenti, forse perché ostaggi di certe dinamiche interne, che si può fare il bene della Valle d’Aosta e di chi questa regione la abita e la vive. Unicamente in questo senso va interpretata la mia decisione sofferta ma necessaria”.

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