Crisi politica, oggi nasce il “Rollandin bis”. Ieri sera il via libera del Conseil Uv

Dopo oltre due mesi di impasse politica il Mouvement si raduna in un Conseil Fédéral e riparte dalle sue certezze: il rimpasto in Giunta, la maggioranza a 18 e la centralità del rapporto di coalizione con Stella Alpina.
Il Conseil Fédéral
Politica

L’Union Valdôtaine fa quadrato, e riparte dalle sue sicurezze.
Dopo oltre due mesi di impasse politica il Mouvement si raduna in un Conseil Fédéral che riconferma in toto le notizie degli ultimi giorni: si ripartirà quindi dal rimpasto in Giunta e dalla maggioranza a 18, riaffermando la centralità del rapporto di coalizione con Stella Alpina.
La sicurezza ritrovata dall’UV è percepibile, e resa evidente da un Conseil tutt’altro che affollato. Segno di un clima più disteso, della sensazione di aver superato indenni il periodo di difficoltà attraversato.

“La crisi politica che ci ha toccati – spiega in apertura di Conseil il Presidente UV Ennio Pastoret – viene da lontano. Già dalla prima seduta di Consiglio Regionale ci siamo sentiti dire che non avevamo vinto, che la nostra maggioranza era fragile. Dal voto di sfiducia la minoranza ha cercato di rovesciare il tavolo, raccontando durante i brindisi nei locali di avere una maggioranza alternativa, ma con le recriminazioni non si costruisce il futuro”.

Un futuro nel segno della continuità, ma anche nell’apertura al dialogo: “Ci siamo incontrati con le altre forze politiche – prosegue Pastoret – ed il nostro senso di responsabilità è stato maggiore rispetto alle scortesie dimostrate dalle altre forze politiche. Sono stati incontri che non hanno dato riscontro positivo, ma noi non abbiamo messo nessun paletto, abbiamo cercato di definire un programma condiviso per uscire dalla crisi trovandoci di fronte a pregiudiziali, a proposte irricevibili e a intransigenze insostenibili”.

Proposte che, svela Pastoret, avevano un scopo solo: quello di chiedere l’allontanamento di Augusto Rollandin.
E lì la scelta unionista è stata quella di tirare dritto, di riprendere il controllo della situazione e di evitare le elezioni anticipate: “Ci fosse stata una maggioranza alternativa avrei fatto un passo indietro – spiega ai delegati del Conseil il Presidente della Giunta Rollandin – e abbiamo tentato di trovare accordi con le altre forze, anche perché ci sono tutta una serie di impegni e provvedimenti urgenti da prendere e portare a termine. L’unica soluzione era ripartire dai 18 di maggioranza, con la responsabilità di fare gli interessi della Valle d’Aosta e di dare risposte alla cittadinanza adesso”.

Una delle risposte è il rimpasto della Giunta, annunciato già ieri: “Governare in 18 è difficile – prosegue Rollandin – ma si può fare con un percorso di lealtà e confronto, e lo dobbiamo a chi ci ha eletto. Ego Perron prenderà il posto di Assessore alle Finanze e tutte le deleghe, mentre un membro di Stella Alpina, con la probabile disponibilità di Marco Viérin, andrà alla Presidenza del Consiglio. Emily Rini andrà all’Assessorato all’Istruzione mentre a Stella Alpina andrà l’Assessorato ai Lavori Pubblici. Andremo avanti col nostro programma inserendo delle integrazioni, siamo disponibili a rispondere e confrontarci con tutti sui temi e sulla volontà di fare delle riforme”.

Il Conseil però, a discapito del voto quasi unanime (saranno infatti soltanto due gli astenuti), mugugna. Negli interventi si chiede un’Union diversa, e una gestione più condivisa e meno decisionista del Mouvement, oltre a qualche timido scetticismo sulla sostituzione di Joël Farcoz con Emily Rini all’Istruzione.
La paura dell’assemblea, però, è la variabile Leonardo La Torre e la sua lealtà, sulla quale Rollandin non indugia e chiude seccamente: “Siamo in 18 e in 13 dell’Union, e ognuno di noi è il ‘tredicesimo’. Cercheremo di dare risposte alla gente ma è vero che le decisioni vanno condivise”

Nessun passo indietro, quindi, ma neanche di lato. La ‘macchina’ unionista è ripartita. E mentre Pastoret annuncia un documento in cui si specifica la “disponibilità al dialogo con tutte le forze politiche che con senso di responsabilità vogliono uscire da questa crisi”, riafferma la sicurezza ritrovata dall’UV: “Ora si riparte dal 26 marzo 2014 – chiude Pastoret – e si apre una fase nuova, nella quale l’Union deve ripartire dal territorio e dal lavoro nelle sezioni”.
 

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