Courmayeur, si ferma il progetto di allargamento della Statale 26

La conferenza dei servizi tra azienda Rav, Regione e Comune ha deciso di analizzare le osservazioni arrivate da alcuni cittadini sullo Studio di impatto ambientale. Evidenziate carenze tecniche del documento in sè e del progetto.
Courmayeur vista da Entreves
Politica

La "mancanza di un'alternativa progettuale e di comparazione con lo stato attuale", quella "dell'analisi tra costi e benefici dell'opera", "di una sommaria descrizione dei costi diretti e indiretti" e "di un rapporto di sintesi che permetta un'agevole comprensione del progetto". Queste sono solo le osservazioni più tecniche tra le tante sollevate nei confronti dello Studio di impatto ambientale, realizzato per il progetto della Rav di allargamento della statale 26 tra la località di Entrèves di Courmayeur e il traforo del Bianco.

Martedì la Conferenza dei servizi che riuniva l'azienda autostradale, la Regione e il comune di Courmayeur ha deciso di sospendere l'iter dell'opera per analizzare le obiezioni formulate da alcuni cittadini, tra cui Stefano Miserocchi del Comité d'Entrèves e Gianluca Strata. Il progetto prevede la costruzione di una rotonda nei pressi di località Pontal per migliorare il raggiungimento della partenza dello Skyway, il raddoppio della corsia di salita dall'uscita dell'autostrada fino al tunnel e un semaforo nel curvone per aiutare l'accesso a La Palud e alla val Ferret.

Le osservazioni comprendono anche la relazione paesaggistica, dove si sottolinea come "siano stati trascurati i bacini di intervisibilità: che indicano da dove l’opera è più visibile in funzione del tempo e del numero potenziale di osservatori". "L’opera sarà assai visibile da tutti i fruitori della Skyway e tutti i turisti che gravitano in inverno ed estate nell’area di servizio agli impianti sciistici in un contesto paesaggistico come quello del Monte Bianco – spiega la relazione – mentre dagli elaborati tecnici visionati sembra che gli unici fruitori del paesaggio siano quelli in transito sulla strada, che ovviamente non vedono i muri di sottoscarpa".

Sono proprio queste pareti ad essere considerate le più impattanti alla vista: "Hanno uno sviluppo complessivo di 444 metri, con altezza media di oltre i sei metri e con il tratto centrale più visibile intorno ai 9-10 metri – illustra l'osservazione – a nostro parere riteniamo assai grave che una relazione paesaggistica non contenga nessun foto- inserimento o fotomontaggio delle opere più impattanti sul paesaggio". Ancora altri dubbi sono sollevati sulla relazione idraulica del Sia e sull'analisi del rischio per le valanghe.

Entrando nel merito dell'utilità delle opere da realizzare, altre osservazioni sulla soluzione di progetto, giudicano "la rotatoria progettata del tutto inutile". "La maggior parte del traffico che va verso lo Skyway non arriva dall'autostrada e quindi prenderebbe lo svincolo vicino al Capoluogo e non utilizzerebbe la rotonda", spiega Raffaella Roveyaz, capogruppo della minoranza "Guardiamo avanti" in Consiglio comunale. Il gruppo di opposizione aveva portato la settimana scorsa in aula una mozione, poi bocciata, che chiedeva di esprimersi contro tutto il progetto, ritendendolo "inadeguato e sovradimensionato".

Riguardo alla corsia di accumulo, un'altra osservazione sottolinea come "si vada a raddoppiare in sostanza l’inquinamento acustico e della qualità dell’aria attuale in una zona sensibile, vista l’estrema vicinanza delle case e delle attività turistiche e commerciali presenti". "Inoltre il traffico in quella zona non si genera per via del tratto di statale – spiega Roveyaz – ma per le normali misure di sicurezza in vigore nel tunnel, che impongono dello spazio tra una vettura e un'altra".

Anche la scelta di realizzare un semaforo per La Palud e la val Ferret non è esente da obiezioni: "Questa evidenzia alcune criticità in varie situazioni – afferma l'osservazione – ad esempio in presenza di code, con il fondo stradale innevato sia in salita che in discesa, di visibilità in curva e di probabili rallentamenti del traffico in uscita dal tunnel verso Courmayeur". "Inoltre – conclude il documento – solo la corsia di destra abilita all’uscita per La Palud, per cui chi vuole andare in quella direzione seguirà questa corsia con lunghi tempi di attesa, perché incolonnato in mezzo ai tir".

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