Casinò, Aggravi: “Attendiamo risposte dal management poi faremo le nostre valutazioni”

Per l'approvazione del bilancio una nuova convocazione dell'Assemblea dei soci è prevista entro il 9 di ottobre. "L'approvazione del bilancio è il primo step".
Assemblea soci Casinò
Politica

Hanno taciuto durante la lunga discussione in Consiglio regionale seguita all’approvazione della risoluzione delle larghe intese sulla casa da gioco. Salvo poi,  24 ore dopo il voto in aula, ribadire che la posizione della Lega non era cambiata. “Senza gli adeguati presupposti di legge e le rinnovate condizioni di risanamento dell’Azienda non un solo euro sarà speso o altra misura potrà essere presa da parte dell’Amministrazione regionale”.

Una nota che ha fatto insorgere gli alleati (o ex). A margine della conferenza stampa di Giunta è l’Assessore regionale Stefano Aggravi a provare a spiegare quanto accaduto.

“La risoluzione approvata  – ricorda Aggravi – poggia su tre cardini: il primo è l’approvazione del bilancio, il secondo è l’aggiornamento del piano di risanamento, comunque legato al primo e il terzo è la questione degli immobili”.

Sul bilancio 2017, che registra una perdita di 21,5 milioni di euro, la proprietà ha chiesto al management di andare a integrare e modificare alcuni presupposti che garantiscono la continuità aziendale.

“Sono fiducioso sul fatto che il management tra oggi e domani trasmetterà quanto chiesto e allora faremo le nostre valutazioni” sottolinea Aggravi. L’Assemblea dei soci tornerà a riunirsi entro il 9 di ottobre.

“Se il presupposto di continuità che scrivono nel bilancio è di abbassare i costi, nel nuovo piano dovrò avere un dettaglio sull’abbassamento dei costi mentre ad oggi mi dicono solo che il costo del lavorò starà in futuro sotto il 50% dei ricavi. Io voglio vedere però dei numeri” spiega Aggravi.

Le linee guida per l’aggiornamento del piano parlano solo di 40 uscite incentivate. Accanto alla riduzione dei costi del personale c’è la questione della ristrutturazione dei debiti.

Le linee guida redatte da Deloitte proponevano la cancellazione dei 47,8 milioni di euro di debito verso Finaosta attraverso una re-intestazione degli immobili.

“C’è un rischio di reato di bancarotta preferenziale” ipotizza l’Assessore “Bisogna ristrutturare i 47,8 milioni di euro verso Finaosta, in condizioni di mercato, seguendo la normativa degli Aiuti di Stato e noi ci siamo già attivati per comprendere come poterlo fare, questo deve esser inserito ma ad oggi non c’è fra gli elementi di continuità”. Sempre il “piano” Deloitte proponeva in prima istanza, in attesa di dar corso alla re-intestazione degli immobili, la sospensione dei rientri verso Finaosta: “La sospensione è un Aiuto di Stato, che molti tendono a sottovalutare”.

Nella risoluzione la questione degli immobili è stata inserita in ottica di valutazione.
“Il Billia non lo posso usare perché è bene sapere che la Regione paga ancora un prestito obbligazionario – evidenzia l’Assessore –  però su quelli “no core” o legati all’operatività posso fare una serie di operazioni, ma ci va una approfondimento, che non si risolve a due mani ed è comunque prodromico ad un nuovo intervento legislativo a lungo termine”.

Infine la questione di nuove iniezioni di denaro pubblico. “La bozza di bilancio aveva tra i presupposti per la continuità aziendale, la concessione della terza tranche da 6 milioni di euro e la concessione della garanzia fideiussoria da 7,2 milioni, oltre all’operazione degli immobili”.

Sulla concessione dei 6 milioni di euro “la relazione di De Dominicis e le osservazioni dei dirigenti regionali Magro e Monbelli, che altro non fanno che riassumere la prima” mettono nero su bianco “delle problematiche”. Ovvero non essendo stato rispettato il piano non si può procedere con l’erogazione della terza tranche.

Nelle linee guida di aggiornamento del piano, firmate da Deloitte, si parla di una ricapitalizzazione da 5 milioni di euro. “Per rimpinguare il capitale sociale, e questo la Madia lo dice, devo fare un intervento legislativo. Devo prima però capire che misure fare per traguardare l’anno”.

Discorso diverso per la fideiussione da 7,2 milioni di euro. “Abbiamo già fatto un approfondimento necessario per il discorso degli Aiuti di Stato. Sono cose che non sono nate ieri, lo dico già da giugno e anche con atti”.

Nell’assemblea dei soci di venerdì è finita anche la consegna in Procura, da parte dell’Amministratore unico, della bozza di bilancio. Una notizia arrivata venerdì mattina quando la Giunta aveva sul tavolo la revoca dello stesso Di Matteo e la sua sostituzione con un Cda.

“Sulla governance era già stati fatti dei ragionamenti trasversali, c’era la volontà di un’integrazione o di un cambio di passo” ricorda ancora l’Assessore “A maggior ragione, leggere quanto fatto dall’Amministratore, non è un punto che va nell’ottica della cordialità fra le parti. Poi si è verificato lo stesso caso di quando Di Matteo è stato nominato, anche lì doveva esserci un Cda”.

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