Bando Anziani, il bluff di sindaco e sindacati: 27 dipendenti a casa

Tutte e quattro le cooperative uscenti fanno sapere di non poter tenere i 18 dipendenti non assorbiti da Kcs: "Non abbiamo più spazi di ricollocamento". Altri 9 interinali e a tempo determinato non saranno riconfermati.
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Politica, Società

Niente esuberi, ma per un giorno. "Il Comune e i sindacati possono passare per chi ha salvato il mondo, ma i licenziamenti li dovremo fare noi perché non abbiamo più spazi di ricollocamento". Il presidente della cooperativa La Sorgente Riccardo Jacquemod è chiaro. Se Comune e sindacati da ieri sera sostengono che non ci sono esuberi nel passaggio dalle cooperative uscenti dal bando anziani di Aosta alla Kcs di Bergamo, le persone che perderanno il loro posto di lavoro di fatto saranno 27, più un tempo pieno del servizio di prossimità che diventerà part time.

Per tutte le riunioni che si sono tenute negli scorsi quattro giorni le cooperative valdostane uscenti hanno insistito per far applicare i contratti di solidarietà ai 141 lavoratori in ballo, quelli a tempo indeterminato, ovvero meno ore di lavoro ma nessun licenziamento. "Anche la Kcs aveva dato disponibilità a questo ragionamento", racconta Carla Chiarle, presidente di L'Esprit à l'Envers, che assieme a La Sorgente e a La Libellula gestiva fino a ieri il secondo lotto dello scorso appalto.

I sindacati non hanno voluto sentire ragioni, "nonostante il contratto collettivo nazionale, approvato dagli stessi sindacati, parla di continuità di lavoro, loro hanno insistito sulla continuità di redditto", incalza Alessandra Mondino, responsabile delle risorse umane di La Libellula. In pratica: no alla riduzione di orario e di stipendio con lo scopo di conservare il posto di tutti.

Ancora stamattina il sindaco Fulvio Centoz e il rappresentante Uil Natale Dodaro insistevano sul fatto di non aver creato esuberi. "Certo – commenta Chiarle – ieri non ci sono stati licenziamenti, ma alcuni lavoratori sono rimasti in carico a noi". Questi non avranno possibilità di essere ricollocati: "Come è possibile che le aziende che perdono l'appalto debbano sobbarcarsi il ricollocamento dei lavoratori?", la domanda retorica di Jacquemod.

Vista la situazione, tutte e quattro le cooperative uscenti ieri alle 19 avevano abbandonato il tavolo di trattativa, senza firmare nessun accordo. A casa resteranno subito 11 lavoratori a tempo indeterminato, "penalizzati dalla minore anzianità" spiegano i rappresentanti delle coop. Altri 7 diventano a tempo determinato e perderanno il posto quando torneranno le dipendenti in maternità. Un ultimo tempo indeterminato diventa part time. A questi 18 e mezzo se ne aggiungono altri 9 tra interinali e tempi determinati, non soggetti alla trattativa di ieri, che con il cambio di appalto non sono stati rinnovati.

"La maggior parte dei licenziati sono operatori su strutture – spiega Francesco Buratti, coordinatore di Leone Rosso – semplicemente perché, oltre ai servizi di assistenza domiciliare, è lì che si sono concentrati i maggiori tagli del nuovo bando". "Una volta che sono stati fatti questi tagli – continua – che questi lavoratori siano licenziati da Kcs o da noi è solo una questione di punti di vista".

Così invece non dev'essere stato per Comune e sindacati: "Hanno scelto di scaricare su di noi la parte più antipatica – spiega Mondino – quando noi avevamo proposto soluzioni per far mantenere i posti di lavoro che erano state applicate già quattro anni fa".

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