Anas e Regione, sul piatto 300 milioni di euro per ripensare la viabilità

Ad annunciarlo il Presidente Viérin e l'ad di Anas Armani, con interventi diffusi di messa in sicurezza del territorio. Per il futuro l'amministrazione pensa ad una tratta unica tra Rav e Sav, che coinvolga anche i Trafori.
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Politica

Una serie di impegni cocenti, ed oggi il passo verso la costituzione di un gruppo finale che mette al tavolo la Regione, Anas e gli operatori economici locali a dirimere qualche “nodo viario” valdostano ancora da sciogliere.

Ospite oggi a Palazzo, l’Amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani spiega la ratio degli investimenti – 300 milioni di euro complessivi – che puntano sulla messa in sicurezza, ma non solo, introdotto dal Presidente della Giunta Laurent Viérin: “Anas si è presa una serie di impegni per arrivare a risposte concrete e affrontare le diverse problematiche emerse, risposte che vanno nella direzione di ciò che avevamo auspicato come la soluzione all’annosa questione dell’ingresso della Statale 26 a Quart e Saint-Christophe, istanze manifestate in tanti anni. L’impegno è quello di rimodulare e riprogettare con noi e tecnici questo pezzo, siamo in dirittura d’arrivo, nei prossimi due mesi arriveremo alla fase conclusiva”.

 

L’ingresso della Statale 26 ad Aosta

“Il tratto tra Quart e Aosta – ha spiegato Armani – è un importante cambio di passo: un progetto partito molti anni fa, con esigenze diverse, che è stato bloccato visto lo sconcerto che stava lasciando sul territorio. Abbiamo ottenuto la rinuncia dell’impresa nonostante un contratto firmato, e senza contenzioso. Ora riprenderemo la progettazione per ripensarlo nell’interesse del territorio che ha bisogno di un accesso e di mantenere la presenza clienti nell’area commerciale. Ci siamo dati due mesi per ridefinirlo, per poi riappaltarlo in modo più efficace”.

 

Courmayeur – Valdigne

“Per La Saxe – illustra Viérin – l’impegno di Anas è quello di lavorare ad un allungamento della galleria, lavoro in fase progettuale avanzata, e alla tanto discussa rotatoria all’uscita dell’autostrada a Courmayeur. Tutti conosciamo i rischi di imbocco sbagliato, il progetto va anche rivisto perché crea problemi sia di inquinamento visivo, sia ambientale. L’altro impegno è quello di ragionare quel pezzo di Alta Valle nell’insieme, anche con la rotatoria che conduce a SkyWay”.

 

Gli altri interventi

Si dovrebbe sbloccare anche un’altra questione “annosa”, ovvero la variante di Etroubles: “Il cantiere si innesta in un problema più ampio – spiega ancora Armani – ovvero quello della crisi delle imprese di costruzioni. Quello che sembrava solo problema tecnico si è rivelato col tempo finanziario, l’impresa è fallita dopo 3 anni di ritardo del cantiere lasciandolo non sistemato. Entro l’estate ci sarà un bando per un progetto rifatto. Oggi si instaura definitivamente un processo che c’è da tempo, quello di ascolto del territorio e di risposta per rendere il servizio di Anas migliore e più soddisfacente per il cliente”.

Tra gli interventi di messa in sicurezza Viérin segnala anche quello riguardante il paramassi di Saint-Oyen (90 milioni di euro) e del tratto che fiancheggia il Forte di Bard (anche qui si parla di 90 milioni) “Non solo per la viabilità – spiega ancora il Presidente della Regione – ma anche per l’accessibilità al Polo culturale”.

 

Il “nodo” dell’autostrada del Bianco, ipotesi tratta unica?

A domanda specifica sui pedaggi autostradali – ma anche sull’ipotesi di una riorganizzazione dei caselli – sulla A5, gestita dalla Rav, Viérin accenna al fatto che se ne sia parlato, all’interno del gruppo di lavoro, ma che il futuro ha un’altra faccia: “Serve, come Valle d’Aosta, un ragionamento di insieme su Rav, Sav e Trafori, e non averli come tratte disgiunte. In settimana aspettiamo un parere, bisogna ragionare su una tratta unica che comprenda anche i Trafori, la vera sfida per andare verso un allungamento delle concessioni e la compatibilità dei piani tariffari”.

Gli fa da sponda Armani: “L’investimento che facciamo sulla Rav si riflette sul Monte Bianco, il fatto che siano gestiti da soggetti diversi o che una abbia pochi passaggi porta a dover alzare in modo incomprensibile per la gente alcuni pedaggi, creando anche una certa sfiducia. Anas ora è all’interno del Gruppo Ferrovie e può lavorare con le Regioni come fa già in modo efficace in Veneto dove siamo soci di minoranza, ed in Valle, e ci candidiamo a farlo in modo più ampio”.

 

Gli interventi minori

In campo, spiega Armani, anche opere di minore portata, tra cui la razionalizzazione eliminando anche alcune piccole rotatorie: “Abbiamo avviato un processo, con tutte le regioni, di ‘project review’, si estenderà anche alle rotonde che saranno valutate come inutili. Per la prima volta c’è un Piano pluriennale di Anas con 33 miliardi di euro finanziati, basti pensare che lo scorso ne aveva 1 a disposizione”.

 

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