Adu si presenta: “Un altro modo di fare politica è possible”

Dalle ceneri di Impegno Civico si presenta il movimento che, in Consiglio Valle, esprime la consigliera Pulz: "la politica si fa e deve agire anche fuori dal Palazzo”.
Adu - Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta
Politica

“Impegno Civico è morto, viva Impegno Civico!”. Adu, acronimo di Ambiente Diritti Uguaglianza, la parte ex IC che in Consiglio Valle fa riferimento alla consigliera Pulz, riparte dalle certezze, e lo scrive nero su bianco: “con le immutate convinzioni” che ha nei suoi principi il programma che a maggio ha portato in piazza Deffeyes tre eletti.

Adu si presenta, e lo fa “en plein air”, in una conferenza ai giardini pubblici “Emilio Lussu” di Aosta, rimarcando così la parte legata all’ambiente, sì, ma, come dice Alexandre Glarey “In modo simbolico, fuori dal Palazzo, perché la politica si fa e deve agire anche da qui”.

Un “manifesto” che si esprime nel nome scelto: “Sono tre termini semplici – spiega invece Jeanne Cheillon -, chiari e diretti, per un messaggio senza ‘giri di parole’. Tre termini che parlano di rispetto dell’altro e di democrazia”.

Un’anima di sinistra

Anche qui, Adu, spiega la sua genesi. Quella di un “movimento politico che andrà molto oltre la mera alleanza elettorale” e che si ispira ad una “sinistra sociale e politica, antiliberista e anticapitalista, ambientalista, femminista, laica, pacifista e libertaria”.

Il passato alle spalle

Inevitabile un riferimento alla spaccatura di Impegno Civico, che Glarey spiega così: “Dopo le elezioni una parte ha agito contro le regole, decidendo di aprire ad un mandato di scopo e partecipando agli incontri con Lega e Union. Noi ci siamo sempre detti contro chi propugna l’odio come i primi, e contro il malgoverno dei secondi che ha permesso alla Lega di crescere”.

Il fatto strano, nella divisione, è che Impegno Civico si è fondamentalmente spaccato su una proposta, fatta alla nuova maggioranza autonomista, che è stata rispedita al mittente. Perché? “Questo andrebbe chiesto a Riccarand – prosegue Glarey – le decisioni andavano prese col favore dei 2/3 dell’assemblea, che non c’erano. Una delegazione non riconosciuta ha intavolato delle trattative pensando di passare sopra le teste di tutti”.

La “politica come servizio”

Il richiamo di Adu è verso una opposizione responsabile, e che chiede tempo: “Crediamo che un altro modo di fare politica sia possibile – spiega la consigliera regionale Daria Pulz -, fuori dai monopoli e dagli arroccamenti. La politica è ‘servizio’, condivisione di gradi ideali per dare speranza alle nuove generazioni, e crediamo ci siano degli spazi da occupare e da non lasciare ad una destra sempre più forte”.

Il coordinamento

Appena formatosi, Adu ha scelto anche il suo gruppo di coordinamento. A farne parte Daria Pulz, Carola Carpinello, Jeanne Cheillon, Alexandre Glarey, Felicia Gallucci, Paolo Meneghini, Giulio Gasperini, Francesca Schiavon e Beatrice Feder.

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