Il Collegamento fra Ayas e Cervinia? “Un’idea fossile, meglio uno ski safari elettrico e un geoparco”

Le proposte arrivano dal gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" e sono contenute in un dossier presentato nel dicembre scorso alla Regione.
Vallone Cime Bianche
Economia

Al progetto del collegamento intervallivo fra la Val d’Ayas e Cervinia, il gruppo di lavoro “Ripartire dalle Cime Bianche” contrappone due proposte “sostenibili e ancorate alla realtà di oggi”. Uno Ski Safari elettrico – “vogliamo mettere in rete tutte le stazioni sciistiche valdostane con un servizio di car sharing elettrico” spiegano i  promotori – e il geoparco del Monte Rosa sfruttando l’unicum geologico del Vallone, valorizzando il museo a cielo aperto, l’estrazione della pietra ollare e il santuario botanico e faunistico”. Un parco diffuso della Valle d'Aosta da affidare, "con costi marginali", a chi gestisce il Parco naturale del Mont Avic.

“Sono proposte di sviluppo – sottolinea Marcello Dondeynaz – che non cadono dall’alto, non sono illusioni. Bisogna lavorare sul brand Monte Rosa perché finora non c’è stata un’operazione di immagine. Vogliamo arrivare a essere i primi a livello europeo e non i terzi”.

Le due proposte sono contenute in un dossier, presentato in Regione nel dicembre scorso, pochi mesi dopo la nuova ipotesi di collegamento intervallivo lanciata dall’Assessore regionale al Turismo Aurelio Marguerettaz allo Skipass di Modena.

“In questa nuova ipotesi si prefigura una sequenza di quattro telecabine” spiega Dondeynaz “Un’ipotesi di dubbia funzionalità che non avrebbe un grande richiamo per un insieme di debolezze. Gli sciatori passerebbero più tempo sugli impianti che a sciare, la proposta è insostenibile dal punto di vista economico prefigurando un investimento di 50 milioni di euro circa, volutamente sottostimato, perché non tiene conto dei costi accessori come i parcheggi o i costi di adeguamento viario di Champoluc. Inoltre prevede un aumento del costo del biglietto senza esaminare le conseguenze sulle presenze che secondo una supposizione coraggiosa dovrebbero crescere del 3% ogni anno”.

L’impatto ambientale sarebbe poi per il gruppo di lavoro “Ripartire dalle Cime Bianche” devastante. “La proposta  non passerebbe a nessuna valutazione di impatto ambientale, già il progetto del 2015 è stato scartato perché troppo impattante".

Più che distruggere risorse, per i promotori del progetto bisogna "farle conoscere, tutelarle e valorizzarle. Sono le uniche sulle quali puntare per lo sviluppo futuro. Il collegamento intervallivo è un'idea vecchia e fossile. Già oggi in inverno chi va in montagna per la maggioranza fa altro rispetto a sciare".

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