Casinò, Di Matteo rassicura i sindacati sull’arrivo di 15 milioni di euro dalle banche

Sul piede di guerra l'Ugl che, lasciata per la seconda volta ad aspettare oltre un’ora i vertici aziendali, ha deciso ieri di andare via.
Il Casinò di Saint-Vincent
Economia

Le banche sono pronte a mettere i 15 milioni di euro, previsti dal piano di rilancio della casa da gioco. A rassicurare ieri pomeriggio i sindacati è stato l'Amministratore unico della Casa da gioco. Diversi istituti di credito, ha spiegato l'Avvocato Giulio Di Matteo, si sono fatti avanti. 

"Certo ovviamente hanno chiesto garanzie dalla Regione" spiega Claudio Albertinelli del Savt. "La nostra preoccupazione è però legata all'uso che di questi soldi verrà fatto. Se li usi male infatti non fai altro che indebitare ulteriormente l'azienda, anche perché ad oggi non vediamo un chiaro piano di riorganizzazione. 

Durante l'incontro di ieri pomeriggio i sindacati hanno poi avuto conferme circa le prime 50 fuoriuscite con gli strumenti della "Fornero", a fine mese o al più tardi a inizio dicembre. 

"Abbiamo ricevuto una nota in cui si dice che la settimana prossima l'Inps trasmetterà le sue verifiche" spiega Giorgio Piacentini della Cisl. "Al momento le risposte arrivate da Di Matteo sono soddisfacenti e esaurienti". 

Sul piano di riorganizzazione le parti hanno deciso di calendarizzare un incontro a settimana, il primo è in programma il prossimo 27 novembre. 

Sul piede di guerra invece l'Ugl che, lasciata per la seconda volta ad aspettare oltre un’ora i vertici aziendali, ha deciso ieri di andare via.

“Avevamo un incontro fissato alle 17 ma l’azienda non si è fatta vedere” dice Walter Zampa “evidentemente non è in grado di assicurare la sua presenta su tavoli separati.”

Tavoli che il sindacato ha provato da circa 20 giorni a riunificare senza però ricevere risposte. 
L’Ugl nell’agosto scorso si era infatti trovata su posizioni diverse rispetto alle altre sigle sulla questione del Comitato gioco.

“Nei prossimi giorni vedremo quali azioni mettere in campo – conclude Zampa –  e se indire eventuali scioperi”.

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