Casinò, azienda al lavoro su piano alternativo ai licenziamenti

L’apertura è arrivata oggi nell’incontro pomeridiano con i sindacati. Dal primo aprile potrebbero rientrare al lavoro i 43 esodati in mancanza della fideiussione.
Casinò di Saint-Vincent
Economia

Per scongiurare i 264 licenziamenti ma per garantire comunque all’azienda un risparmio di 15 milioni di euro i vertici del Casinò sono al lavoro su un piano B. L’apertura è arrivata oggi nell’incontro pomeridiano con i sindacati. “Non siamo però disponibili a firmare una terza cambiale in bianco” mette le mani avanti Vilma Gaillard della Cgil “Abbiamo bisogno di garanzie, di un piano industriale trasparente, perché altrimenti non si può chiedere ai lavoratori di dare il triplo, perlopiù questa volta facendo diventare il sacrificio strutturale”.

I vertici della casa da gioco hanno incontrato ieri il neo assessore alle Finanze, Albert Chatrian: “L’Amministratore unico Sommo – prosegue Gaillard – ci ha riferito che l’Assessore ha chiesto di trovare tutte le soluzioni alternative ai licenziamenti, anche perché ad oggi la procedura non può essere ritirata visto che è l'unica carta che garantisce ancora all'azienda quel minimo di liquidità”.

Durante l’incontro di oggi, oltre al confronto sui documenti inviati nei giorni scorsi ai sindacati, è stata analizzata anche la situazione dei 43 esodati.  In mancanza della fideiussione necessaria per l'attuazione degli esodi ai sensi della legge Fornero l’azienda ha comunicato il possibile rientro dei dipendenti dal 1° aprile. “L’accordo firmato un anno fa è stato un flop – prosegue Gaillard – siamo davanti ad una azienda incapace di fare qualunque previsione a breve e medio termine. Ci sono delle grosse responsabilità, l’azienda comunque a questi lavoratori dovrà pagare gli arretrati e i contributi”.

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