World Press Photo, il grande fotogiornalismo torna a Bard

Dal 7 dicembre al 6 gennaio le mura del museo accoglieranno nuovamente il prestigioso concorso internazionale che giunge alla sua 61^ edizione.
“Crisi del Venezuela” di Ronaldo Schemidt, vincitore del World Press Photo 2018
Cultura

Il grande fotogiornalismo torna al Forte di Bard. Dal 7 dicembre al 6 gennaio, infatti, le mura del museo accoglieranno nuovamente il prestigioso concorso internazionale World Press Photo, che giunge alla sua 61^ edizione.

L’occasione unica, è quella di poter vivere attraverso gli occhi dei più grandi fotoreporter di oggi e i loro scatti più sensazionali, gli eventi e la cronaca che stanno facendo la storia del nostro tempo.

L’esposizione del World Press Photo 2018, infatti, non è soltanto una galleria di immagini sensazionali, ma è un documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del mondo.

 

Il World Press Photo 2018 in numeri

L’esposizione tocca ben 45 paesi del mondo e circa un centinaio di diverse località. 125 sono invece i paesi partecipanti a questa 61^ edizione, che ha visto gli scatti di 4.548 fotografi per 73.044 immagini proposte.

Una giuria internazionale indipendente ha selezionato, tra queste, un totale di 312 immagini nominate nelle otto categorie tra cui quella “ambientale” che debutta proprio in questa edizione.

42 sono quindi i fotografi selezionati dalla giuria, provenienti da 22 paesi: Australia, Bangladesh, Belgio, Canada, Cina, Colombia, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Russia, Serbia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Regno Unito, Usa e Venezuela. Di questi candidati, 15 hanno vinto precedenti premi World Press Photo, mentre 27 sono stati riconosciuti per la prima volta.


I Vincitori dell’edizione 2018

Vincitore assoluto del World Press Photo 2018 è il reportage “Crisi del Venezuela” del venezuelano Ronaldo Schemidt, fotografo della Agence France-Presse. Il suo scatto raffigura un giovane in fuga, avvolto dalle fiamme, nel giorno della manifestazione contro il presidente Nicolás Maduro, a Caracas nel maggio 2017.

Il presidente della giuria, nonché photo editor di Geo France, ha così affermato: “È una foto classica, ma che possiede un’energia fortemente dinamica. I colori, il movimento e la forza della composizione trasmettono un’emozione istantanea”.

I sei nominati vincitori delle altrettante sezioni concorrenti alla foto dell’anno sono, in ordine alfabetico: “Crisi Rohingya” di Patrick Brown, Australia, campagna per l’Unicef; “Boko Haram ha attaccato le bombe suicide e contro di loro. In qualche modo queste ragazze adolescenti sono sopravvissute. – Aisha, 14 anni” di Adam Ferguson, Australia, per il New York Times; “Testimoniare le conseguenze immediate di un attacco nel cuore di Londra” di Toby Melville, Regno Unito, Reuters; “La battaglia per Mosul – Allineati per una distribuzione di aiuti” di Ivor Prickett, Irlanda, per il New York Times.

Tra i vincitori cinque sono italiani: Alessio Mamo, secondo nella categoria “Volti – foto singola”; Luca Locatelli, secondo nella categoria “Ambiente – reportage”; Fausto Podavini, secondo nella categoria “progetti a lungo termine”; Giulio di Sturco, secondo nella categoria “Storie d’attualità – foto singola” e Francesco Pistilli, terzo nella categoria “Notizie generali – reportage”.

La mostra resterà aperta dal 7 dicembre al 6 gennaio.

Orari
Dal 7 al 23 dicembre
Martedì-venerdì 10 – 18
Sabato, domenica, 10 – 19

Chiuso il lunedì
Chiuso il 24 e 25 dicembre

Dal 26 dicembre al 6 gennaio
Aperto tutti i giorni

Feriali: 10 – 18
Sabato, domenica e festivi 10 – 19
Lunedì 31 dicembre: ore 10 – 17
Martedì 1° gennaio: ore 13 – 19

Tariffe
Intero 8 euro
Ridotto 6 euro
Scuole e 6-18 anni 5 euro

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