Al mondo – ma forse, è il caso di dirlo, anche fuori dal mondo – non c’è stato un film che sia paragonabile, per impatto visivo e di contenuto, a 2001: Odissea nello spazio.
La pellicola di Stanley Kubrick – capolavoro unanime della storia del cinema e pietra miliare della sci-fi – compie, in questo chiudere dell’anno, cinquant’anni tondi tondi, essendo uscito nelle sale italiane esattamente il 12 dicembre 1968.
Cinquant’anni fatti anche di citazioni, parodie e richiami incalcolabili che vanno dalla mitologica colonna sonora, ad un impianto visivo ancora oggi sorprendente e a scene che hanno superato ormai il semplicistico “cult”, come l’ouverture con il monolite nero e “L’alba dell’uomo” – ambientato quattro milioni di anni fa – allo stacco repentino che trascina lo spettatore in un avveniristico 1999 e ad un ancor più siderale 2001, con il drammatico viaggio verso Giove sotto l’occhio inquietante di Hal 9000, il supercomputer diventato vero e proprio archetipo cinematografico della “pericolosa perfezione” – quindi anche del fascino intrinseco dell’uomo che ricrea se stesso e si supera – dell’intelligenza artificiale.
E nel suo cinquantenario il capolavoro di Kubrick torna nelle sale – in versione restaurata in 4K, la versione cioè presentata nel 2018 alla 75^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – portata al Teatro Giacosa lunedì 17 gennaio alle 20 grazie a L’Eubage con il contributo della Fondazione Film Commission Vallée d’Aoste in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico regionale.
Osservatorio che collabora de facto, dal momento che la proiezione del film sarà introdotta – in un periodo quanto mai centrato, a pochi giorni dall’ammartaggio della sonda Insight sul “pianeta rosso” – da Andrea Bernagozzi della Fondazione Clément Fillietroz ONLUS, che gestisce l’Osservatorio ed il Planetario di Lignan.
Il biglietto – che può essere comprato direttamente al Giacosa – ha costo di 7 euro, intero, e di 5 euro ridotto per i minori di diciotto anni.
