Smaltimento illecito di rifiuti: sei rinvii a giudizio tra imprenditori e professionisti

Il Gup di Torino ha deciso la comparizione a processo per gli imprenditori Giuseppe Tropiano, Roberto Montrosset, Vincenzo e Rossella Furfaro, nonché per il geometra Pasquale Toscano e l'ingegnere Serafino Pallù. Prima udienza il 5 ottobre.
Rifiuti edili
Cronaca

E’ finita con sei rinvii a giudizio l’udienza preliminare tenutasi oggi dinanzi al Gup di Torino a seguito delle indagini svolte dalla Direzione distrettuale antimafia e dai Carabinieri sul presunto traffico abusivo di 85mila metri cubi di rifiuti, provenienti tra l’altro dal cantiere del parcheggio pluripiano "Parini" di Aosta. Per il giudice dell’udienza preliminare, devono quindi comparire a processo gli imprenditori Giuseppe Tropiano, Roberto Montrosset, Vincenzo Furfaro e sua figlia Rossella Furfaro, nonché il geometra Pasquale Toscano e l’ingegnere Serafino Pallù. La prima udienza è in calendario per il prossimo 5 ottobre, al Tribunale di Aosta, in composizione collegiale.

L’accusa mossa ai sei è di associazione per delinquere finalizzata allo smaltimento illecito di rifiuti. Secondo quanto emerso dalle indagini, i sei avrebbero ottenuto un "ingiusto profitto", valutato tra i 500mila e i 2 milioni di euro sversando i rifiuti derivanti da varie attività edilizie tra cave, discariche non autorizzate a ricevere quel materiale e terreni di consorzi di bonifica in media Valle. Le operazioni sarebbero state compiute, stando agli inquirenti, anche falsificando i documenti di trasporto degli inerti.

Dall’indagine da cui sono nate le accuse (una derivazione dell’inchiesta "Tempus Venit") è scaturita anche l’istruttoria che ha condotto alla seconda interdittiva antimafia emessa nella nostra regione, all’indirizzo della Tra.Mo.Ter, società edile con sede in Saint-Christophe di cui è legale rappresentante Rossella Furfaro. Stando alle risultanze valutate dal Gruppo interforze composto da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Direzione investigativa antimafia e Ispettorato del lavoro, la società, pur presentando come amministratrice Rossella Furfaro, sarebbe stata "gestita di fatto" dal padre Vincenzo.

La Tra.Mo.Ter. aveva depositato richiesta di sospensiva cautelare del provvedimento al Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta, che però aveva rigettato la richiesta. Resta da discutere, nell’udienza in calendario per domani, martedì 10 maggio, il merito del ricorso. Sempre domani, i magistrati amministrativi si riuniranno in Camera di consiglio per decidere sull’altra impugnativa depositata dalla ditta, contro la cancellazione dall’Albo Nazionale dei Gestori ambientali, decisa dalla sezione di gestione dell’elenco quale conseguenza dell’interdittiva firmata dal questore Pietro Ostuni.

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