Infiltrazioni mafiose: audizione “lampo” del Procuratore vicario in prima Commissione

I consiglieri regionali hanno concluso oggi, mercoledì 14 febbraio, sentendo il pm Luca Ceccanti, la serie di sedute dedicata all’acquisizione di elementi sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Valle d’Aosta.
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Cronaca

Meno di quindici minuti. Tanto è durata l’audizione del procuratore vicario Luca Ceccanti in seno alla prima Commissione del Consiglio regionale, all’inizio del pomeriggio di oggi, mercoledì 14 febbraio. All’uscita, dal diretto interessato, nessuna dichiarazione ai media. Tra i politici attorno al tavolo, il presidente, l’unionista David Follien, si è limitato a dire che il pm titolare di numerosi fascicoli riguardanti la Pubblica amministrazione e i suoi esponenti “ha fatto delle considerazioni importanti”. Dal fronte dell’opposizione, il consigliere del gruppo Coalition Citoyenne – Mouv Alberto Bertin l’ha definita un’“audizione interessante”.

La richiesta di sentire il sostituto del Procuratore capo Paolo Fortuna rientrava nella serie di sedute dedicata dai commissari ad “acquisire elementi conoscitivi in ordine al fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata in Valle d’Aosta”. Dallo scorso novembre, sul tema sono già intervenuti, in diverse riunioni, i vertici regionali di Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia: il tenente colonnello Emanuele Caminada, il generale Raffaele Ditroia e l’allora questore Pietro Ostuni. La Procura della Repubblica rappresentava l’ultima tappa del percorso, destinato ad essere sintetizzato in una relazione conclusiva della Commissione.

A quanto trapelato, tuttavia, il pubblico ministero Ceccanti pare non aver fatto ricorso a parafrasi, indicando chiaramente ai commissari, quale segmento del tessuto economico locale a maggior rischio d’insinuazione del sistema criminale, l’ambito delle società partecipate, relativamente al comparto pubblico. Nel privato, invece, il settore meno al riparo da tentativi d’infiltrazione resterebbe, anche per la Procura (l’accento su questo era già stato posto dagli esponenti delle forze dell’ordine), l’edilizia. Nell’audizione sarebbe affiorato anche il voto di scambio, quale fenomeno legato alle dinamiche infiltrative.

Tirando le somme, per il consigliere Bertin la riunione “ha confermato preoccupazioni che da tanto tempo ho, in particolare per quanto riguarda il rischio infiltrazioni legato ad un sistema e ad una mentalità che negli anni sono diventati sempre più clientelari”. Per parte sua, il presidente Follien ha spiegato di non voler commentare la singola audizione, per non anticipare il dibattito sulla relazione che verrà votata in Commissione, attesa “in aula nella seduta di marzo”.

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